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Il Ragazzino d'acciaio

"Little boy" ti han chiamato
e con occhi iniettati
di sangue tu,creatura minacciosa,
abbracci le terre d'Oriente.
"L'Indiana" che ti portò
nel suo grembo materno
riposa adesso dimenticata
in fondo all'oceano.
L'ombra del ragazzino d'acciaio
proietta la morte
aprendosi un varco
tra le immense nuvole del cielo.
Il fanciullo creato
dalla mente dell'uomo
fissa il pallido Sole
rompendo il silenzio
di ignari passanti.
Libera i suoi chilotoni
con cerchi concentrici
in un caldo giorno d'agosto.
Hai polverizzato
i ricordi di ognuno
in un lampo di luce accecante.
Arriva il buio,
una notte artificiale.
Oh.. Scheletri di metallo
piegati al suolo!
Ecco adesso la nera pioggia.
Forse a lenire le
loro membra piagate?
No! E' solo un crudele
protrarsi di una lenta agonia.


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Poesia scritta il 07/05/2016 - 23:22
Da Elya Baskin
Letta n.1173 volte.
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