luce buona
Le grate che hai tirato su
per difenderti dagli orchi
consentono alla luce di entrare,
non alle tenebre…………
Eppure,
quel giorno, come tanti altri,
è nella tua memoria di piccina
Quel personaggio, così famigliare,
voleva giocare,
tu non comprendevi quel gioco
e non ti divertiva affatto
capivi solo che era un gioco
inopportuno, univoco
Sdraiata su quel letto,
con le tue mutandine bianche di cotone
fresche di bucato a mano,
avvertivi la sua presenza carnale su di te
ed il suo respiro ansimante ti inquietava
Leggevi topolino,
cercavi di nn pensare,
poi, finalmente, il gioco finiva,
ti ricopriva le mutandine abbassandoti la gonnellina
e ti riaccompagnava a casa…
così, come se nulla fosse….
come se quella bimba fosse una bambola
e come se quella bambola fosse lì per lui
per le sue depravazioni
un giorno, poi, piccolo tesoro…
hai detto,
ho detto:
mamma, quel tizio famigliare con cui
mi fate andare a spasso,
mi porta a casa sua e fa un gioco strano
non voglio giocare più
quel giorno,
hai costruito la tua gabbia dorata
inondandola di luce buona
Poesia scritta il 17/10/2016 - 08:46Voto: | su 12 votanti |
vi voglio bene

laisa azzurra
18/10/2016 - 14:50

mirella narducci
17/10/2016 - 23:35
Wilobi .
17/10/2016 - 23:31 Un abbraccio forte 5* e un cielo limpido immenso per te!

margherita pisano
17/10/2016 - 23:16 con la tua delicatezza hai toccato un tema molto delicato.
Chissa quante di quelle bambine
ci sono su questo mondo che subiscono
questo tipo di violenza.
E meglio se mi fermo nel commento cara Laisa perché ho talmente rabbia verso questi mostri senza anima e cuore che davvero a volte mi chiedo dov'è Dio in quei momenti.
A te un abbraccio e scusa il mio sfogo.
Maria Cimino
17/10/2016 - 22:29 
Paolo Mazzon
17/10/2016 - 21:27 
Paolo Mazzon
17/10/2016 - 21:25 
laisa azzurra
17/10/2016 - 19:20 Grazie Chiara, Mary siete dolcissime
Ma davvero, è acqua passata...
C'è voluto tempo, ma quell'uomo anziano, recatosi fino avoafiva per chiedere perfino al Santo col suo nome, mi fa tanta tenerezza.
Probabilmente, se fosse accaduto a mia figlia, nn sarei riuscita a perdonare.
Ma basta con la malinconia

laisa azzurra
17/10/2016 - 19:19

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI
17/10/2016 - 18:10
L'importante è che hai avuto la forza di parlare, cercando di superare quel brutto episodio della tua vita. Io, al contrario di te, non sarei riuscita a perdonare...questo dimostra che gran cuore hai! 5*, buon pomeriggio e ti abbraccio forte forte!

Chiara B.
17/10/2016 - 16:31
ho letto anche che è autobiografica..mi dispiace molto
ti meriti un dolcissimo abbraccio

Mary L
17/10/2016 - 16:15 La poesia è realtà nei tuoi chiari pensieri.
Serena giornata Laisa.
*****
Rocco Michele LETTINI
17/10/2016 - 16:12 è assolutamente "prosa", hai ragione
il perdono vien da sè,
nel momento in cui si comprende che la persona è talmente pentita da non riuscire a portarsi dietro questo macigno

laisa azzurra
17/10/2016 - 12:54 complimenti per il coraggio per il perdono.
Avrei considerato il tuo scritto più come prosa che come poesia, ma sei stata bravissima ad affrontare un argomento così delicato ed importante.
Grazie e complimenti ancora
lucia persico
17/10/2016 - 12:27 
laisa azzurra
17/10/2016 - 12:03 quella piccina ero mio
ma ho fatto pace con questa situazione
e con questa persona, ormai aziana
mi ha chiesto perdono dopo oltre 20 anni...l'ho perdonato
a volte, il male è solo pazzia
in questo caso, lo era
però, dimenticare è difficile

laisa azzurra
17/10/2016 - 12:03 
Francesco Gentile
17/10/2016 - 11:59
andrea sergi
17/10/2016 - 11:47




