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Orfani di genitori in vita

Leggi...
pensi...
non capisci nell'immediato,
poi rifletti sul presente e cogli.


Orfani di morti?...Naturale.
Ma se i morti sono in vita
allora piangete
per chi orfano è.


Parlare dei morti in vita,
una volta colto,
può essere cronaca che abitua,
amaro in bocca
che, nel mentre cogli,
si trasforma e diventa vomito.


Parlare degli orfani diverso è...
perché gli orfani non hanno scelto.


Gli orfani per i morti viventi
erano il tutto, il cercato,
il sogno, il dono del cielo
per loro e per i propri avi.


Gli orfani erano il comprare
corredo...di quale colore
se non conoscevi sesso?


Gli orfani erano studiare nome,
affidandosi a libri, prestigi,
far rivivere pure nomi di morti.


Gli orfani erano continuità egoistica
di singoli, non di due mezzi,
che dovevano per promessa
fondersi e diventare uno.


Gli orfani ci sono sempre stati,
non per scelta ma per disgrazia di natura,
inspiegabile, crudele, apparentemente senza Dio.


Gli orfani di genitori in vita...no.
Non è natura,
non è ammesso,
non è ammissibile.


Se quegli orfani sono figli delle due metà
che uno non sono diventate...
allora si rifletta.


Che quegli orfani vedano la luce
e che quella luce sia sempre serena,
come luce vista da nato
uscito da viscere al primo gemito.


Questo lo dovete a quell'orfano,
perché quell'orfano sarà un domani famiglia
ed avrà imparato, sicuramente soffrendo,
che si può essere madre e padre
anche se non moglie e marito
e che
sempre famiglia sarà,
sempre genitore sarà
per non generare orfano.



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Poesia scritta il 10/01/2017 - 16:23
Da Paolo Pedinotti
Letta n.1862 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Grazie Antonio,
Ho iniziato a scrivere pensieri due mesi fa...
Così a getto, d'istinto, anche oggi faccio stessa cosa... sento, vedo, respiro una sensazione e ho bisogno di scriverla.
Chiedo infatti consigli perché ho timore di scrivere cavolate, cose incomprensibili.
Ti ringrazio per il tuo commento...
Grazie, grazie, grazie.
Onorato

Paolo Pedinotti 11/01/2017 - 14:53

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Dici di non avere esperienza però le qualità del poeta ce le hai perchè hai scritto una poesia veramente bella.

antonio girardi 11/01/2017 - 14:40

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Grazie Sabry, vero e tema attuale e molto delicato
Temi che turbano ma è la realtà
Grazie di cuore

Grazie Rocco, sempre puntuale e preciso nel tuo dire....
Onorato lusingato dal tuo commento
Grazie


Paolo Pedinotti 11/01/2017 - 12:22

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Non era un tema facile e lo hai trattato con bravura e tatto.Complimenti

Sabry L. 11/01/2017 - 12:07

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Mi piace molto questa poesia.Ci sono coppie che quando si separano si dimenticano di essere genitori e diventano assenti

Sabry L. 11/01/2017 - 12:06

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Una sentita quanto soffocante realtà che avanza quotidianamente per le diatribe et incomprensioni in famiglie sempre più disagiate, sempre più mancanti di serenità.
Profondo verseggio, Paolo.
Lieta giornata.
*****
*****

Rocco Michele LETTINI 11/01/2017 - 09:31

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Scusami, mi hai frainteso, non è importante chi sei, importante è quello che mi arriva dalle tue parole.
Intendevo questo.
I miei complimenti non sono troppi se meritati.
Di natura e per carattere non sono il tipo che per "contesto" dice cose che non pensa.

Buona serata


Paolo Pedinotti 11/01/2017 - 00:02

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Ti ringrazio Paolo, troppi complimenti.
Non credo d'essere in grado di consigliarti un modo di scrivere...
Già io scrivo d'istinto, a volte senza pensare. E non credere, anch'io non sono nessuno. Ciao e grazie.

Loris Marcato 10/01/2017 - 22:35

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Volevo scrivere "leggerti è cosa grande"

Paolo Pedinotti 10/01/2017 - 22:21

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Grazie loris.
No, non autobiografica, per fotuna dei miei due angeli.
Io viaggio molto il auto, prima di NATALE
ALLE 7 di mattina sento alla radio trasmissione radiofonica che parlava di una nuova categoria di persono "nuovi orfani di genitori in vita".
Assonnato sigaretta accesa guidavo... non capivo e invece di cercare musica che mi tenesse sveglio ho ascoltato interviste di genitori separati che gestivano i figli per le festivita Natalizie.
Quei figli cosi cercati dai genitori
Per molti separati erano diventati ARMI
da usare cobtro l'altro.
Figli che non vedevano padri come se fossero morti .....ma erano vivi.
Strumentalizzazione dei figli
Orfani di padre o di madre che erano in vita, ma che non potevano vedere.
Alla sera ho scritto.
Forse troppo pesante, forse non arriva nel modo giusto.
Se posso..... chiedo consiglio
a te se hai consigli da darmi per rendere mia scrittura piu comprensibile. .
Non ho esperienza.
Lefferti .si e cosa grande invece.
Hai scritto una bomba dipoesia

Paolo Pedinotti 10/01/2017 - 22:16

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Poesia molto particolare.
Arrischio nel dire che sembra autobiografica.
Sicuramente ben scritta.
Ciao Paolo. Ti piacerà sicuramente:
"Eterei pensieri".

Loris Marcato 10/01/2017 - 21:34

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