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Roma - parte prima -

Mi piace perdermi
a Roma,
mi piace smarrire
la strada,
e trovarla poi
a due passi
da quel nasone
dove
si abbevera
un ricordo
di come ero.
E' che Roma
é inconoscibile,
così come
ciascuno
lo è
per se stesso,
e conserva
segreti,
custodisce
lamenti.
Va esplorata
Roma,
e le sue vene
di asfalto,
profonde,
celate,
vanno percorse;
nei suoi
Polmoni
di metallo,
bisogna
respirarci,
e al rombo
del traffico
lento e
costante,
abituarsi.
Le sue
costole
di marmo,
gradini
vestiti
di petali,
vanno ammirate,
così
il vetro
dei suoi capelli,
la luce
nei suoi rosoni,
lo specchio,
delle sue finestre,
da cui
scorgere
il verde
del Pincio.
Scorre
sangue
di melma,
a Roma,
che impasta
le sue terre,
divora
il suo suolo,
e si adagia
sul letto
della notte.
Mura e mattoni
è il suo cuore
vibrante,
fradicio
di storia,
e i richiami
e le grida
di ruggine
della mia gente
si mescono
in un solo
colore,
come avessero
un solo
timbro
quando Roma
li raccoglie.


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Poesia scritta il 16/06/2017 - 13:37
Da Matih Bobek
Letta n.1022 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


A me piace questa poesia

che mi ha riportato ricordi indimenticabili

Grazie Mathin


Maria Cimino 16/06/2017 - 23:16

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bella poesia

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 16/06/2017 - 18:00

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