Eden
Un turbine d’amore
m’avvolse
per lidi nefasti
viaggiai irruenta,
m’accolse quel prospero giardino
un rombo nel costato.
m’avvolse
per lidi nefasti
viaggiai irruenta,
m’accolse quel prospero giardino
un rombo nel costato.
Divorata dalla dovizia.
Tra stoffe preziose
diamanti di seta
velluti cinerei
tutt’intorno a modellar l’animo,
fiammiferi accesi
ad illuminar il sentimento.
Ed intensamente ero
dissipata,
estorta,
trafugata,
dall’ammiccante vestale solitudine
ornata di lussuria.
E li persi la ragione.
Affogando
in linfe specchio di luna.
Petali lambivano le carni
Corolle inebriavan la narice,
le pupille si schiudevano come fiori
e ‘l ciuffo da sipario ei faceva.
Puoi afferrar il vento sulle gote
E nelle vene risalir l’estasi di piacere.
Quel giardino m’adottò lieto
gioioso
quanto le primavere ch’ accolgono
le rondini nel Cielo empireo.
Eva il nome che mi fu dato.

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Commenti
enio grazie mille *


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bella tutta, la chiusa poi...
luna 




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Ti ringrazio Francesco ne hai colto pienamente il senso.


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Molto intensa e pregevole. la percepisco come metafora di bellezza.. della vita e del suo mistero. Complimenti 



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Grazie Luna....ma sappi che non sono un'artista
sono semplicemente Margherita!







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Margherita, ti ringrazio,mi rende felice sapere che ti è piaciuta. Ricevere complimenti da artisti è un onore.


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Splendido Eden... con la rappresentazione della nascita di Venere di Botticelli. Sublime poesia!





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La nascita di Venere! Il peccato di Eva. Brillante 



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