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Solitudine a Milano

Il traffico scorreva vicino,
ma lo sentivo lontano.
Un freddo pungente
come la mia malinconia,
in quella serata invernale.
Una luce fioca illuminava una panchina,
sopra essa una donna
dormiva coperta da ruvidi stracci.
Solitudine dai capelli bianchi
dal volto inespressivo,
quale vita prima di uscire da questo mondo.
Hai amato, hai pianto, hai gioito,
forse hai anche partorito.
Perché sei uscita dalla vita?
Lascio quell’immagine di solitudine.
Malinconicamente sparisco nella nebbia
Pensando egoisticamente al tepore del letto.


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Poesia scritta il 01/03/2018 - 18:22
Da giovanni benvenuto vavassori
Letta n.984 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Toccante, molto bella!

Grazia Giuliani 02/03/2018 - 20:18

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in questo mondo frettoloso basterebbe un saluto ma tutti hanno fretta e la solitudine non è Milano è ovunque

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 02/03/2018 - 16:04

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La solitudine non ha confini, purtroppo, figlia delle ingiustizie e dell'indifferenza è ovunque, silenzioso e triste incomodo.
Poi, se ti volti a guardare il tuo mondo scopri che il tuo disagio è niente rispetto a quello altrui. Ed il senso di impotenza ti rende ancor più solo...
Bella!

Millina Spina 02/03/2018 - 11:44

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Non solo a Milano.... queste solitudini si contano ovunque e danno la precisa idea dei fortissimi contrasti di questo mondo: la vita agiata di tanti, la vita quanto mento ordinata di tanti altri e la vita ai margini di una dimenticata solitudine all'altro estremo della linea...
Espressiva e che non lascia indifferenti!

Alessia Torres 02/03/2018 - 00:22

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dentro ogni respiro
una storia
e noi, chiusi nel nostro egoismo....
molto bella

laisa azzurra 01/03/2018 - 19:56

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