Ho visto gl'ignoranti
Nutrire il loro credo
In una giornata di sole
Assuefarsi al calore
Nutrire il loro credo
In una giornata di sole
Assuefarsi al calore
La pancia mia di corallo
Borbotta di ruminanza
Nella stanza dei birilli
Irrigiditi dalle differenze
Il vecchio calabrone
Esplora i suoi confini
Di densa polvere trita
E lerce suppellettili.

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Commenti
Ermetica. Piacevole.


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Gl'ignoranti nn sono coloro che ignorano, quanto piuttosto quegli individui che si cibano volutamente di mediocrità. Il confine obbligato di cui scrive Francesco, nn lo reputo tale. L'ignoranza è voluta, è bramata, è tale di colui che si crede furbo a danno dei più fragili. Ottima


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Mi ha fatto pensare. Continuo a pensare all'assuefazione indotta dall'ignoranza, e in questo caso dai versi evocativi di un significato profondo. Ci si muove a fatica nei confini rigidi e polverosi dell'ignoranza, che non è una colpa. Temo che sia un confine obbligato.. Bel testo





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