oltrepassato deserti di solitudine,
attraversato mari,
senza mai voltarci indietro,
riconoscendo in noi
le dimensioni ancestrali
misurate con lo sguardo.
Non è bastato vivere, 
sognare, morire, 
come ora non basta tentare
di esorcizzare la tua mancanza, 
o dimenticare la nostra essenza, 
in un oblio senza domani. 
Quanti sogni vissuti con sguardo sorpreso!
Come bambini felici 
per avere attraversato cortili, 
in un percorso limitato, 
credendo di aver smitizzato l'ignoto
o ancora adulti, 
incapaci di prevedere 
il significato che la morte
inaspettatamente  poneva 
alle nostre considerazioni. 
La Colchide è lontana perche'
io possa raggiungerla
e attraverso il Vello d'oro curarti
perché tu potessi non morire 
Lontano é il tempo della similitudine, 
oltre quei silenzi sconfinati
che mi avvolgono, 
dove io senza vita 
attendo te che non vivi. 
Tra le mani il tuo cappello 
dalle ampie falde, 
il fermaglio andaluso
che raccoglieva i tuoi capelli, 
da sottrarli alla carezza del vento!
            
 Poesia scritta il 23/06/2019 - 15:00
Poesia scritta il 23/06/2019 - 15:00| Voto: |  su 4 votanti | 
Coinvolgente nella sua spiccata sensibilità !

 Alessia Torres
Alessia Torres   25/06/2019 - 08:44
 25/06/2019 - 08:44  Grazia Giuliani
Grazia Giuliani   24/06/2019 - 18:35
 24/06/2019 - 18:35 
 Maria Isabel Mendez
Maria Isabel Mendez   24/06/2019 - 14:36
 24/06/2019 - 14:36  
   
   
   
  
 Ernesto D'Onise
Ernesto D'Onise   23/06/2019 - 20:40
 23/06/2019 - 20:40 ...innanzi a tale bellezza, un inchino
 laisa azzurra
laisa azzurra   23/06/2019 - 18:09
 23/06/2019 - 18:09  
   
  
 mirella narducci
mirella narducci   23/06/2019 - 17:40
 23/06/2019 - 17:40  
   
  
 mirella narducci
mirella narducci   23/06/2019 - 16:13
 23/06/2019 - 16:13 
 MARIA ANGELA CAROSIA
MARIA ANGELA CAROSIA   23/06/2019 - 16:09
 23/06/2019 - 16:09  
                        


