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Il canto del lupo

L’inverno è arrivato
come tutte le cose che devono accadere
e si completano
con il sussurro della tramontana
e i giorni della neve.
I primi fiocchi sono carezze
per gli occhi, e i fili d’erba,
sotto la coperta grigia
che ricopre il cielo.


E ora… lo senti il canto del lupo?
Non è forse questo il suono più profondo
e malinconico dell’universo?


Io, che della malinconia ho scritto,
non voglio temere, ma solo ascoltare,
la natura che mi ha sempre atteso
e mai abbandonato.
Possiamo sognare, rinascere,
e amare ancora,
se siamo capaci di comprendere
che non c’è nulla, la fuori,
che non sia stato disegnato
anche per noi.
Io sto andando…
ma prima di ritornare
vorrei vedere, almeno per un po’,
nella neve
le mie orme sparire.



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Poesia scritta il 28/12/2019 - 10:41
Da Francesco Gentile
Letta n.1145 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Molto bella ed evocativa.

Atrebor Atrebor 29/12/2019 - 20:31

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Molto bella ed evocativa.

Atrebor Atrebor 29/12/2019 - 20:31

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Splendida poesia, dal richiamo ancestrale del lupo ci riconduce alla nostra essenza...
Buon anno Francesco

Grazia Giuliani 29/12/2019 - 19:38

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Ancestrale, onirica, positiva.

Ida Falconeri 29/12/2019 - 08:53

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Sempre belle caratteristiche e poetiche le tue opere.Buon anno Francesco.

Antonio Girardi 28/12/2019 - 23:09

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Bellissima, delicata. Si fa sentire!

Massimo Tovagli 28/12/2019 - 16:25

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Bravissimo Francesco, questa poesia è delicata e impalpabile come la neve...!

Mimmi Due 28/12/2019 - 14:31

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Possiamo sognare, si...e la tua poesia mi aiuta. Buon anno nuovo Francesco Gentile!

Marilla Tramonto 28/12/2019 - 11:30

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