Remoti pensieri di notti insonni col cuore in tempesta,
eppure, vorrei solo che piovesse cenere, che tornasse l’estate.
Vorrei che mi guardassi dentro, ma che sparissi dalla mia testa
Che mettessi in ordine, che sistemassi, nelle mie membra ghiacciate.
Come quando si rassetta la casa.
Vorrei che mi sistemassi il cuore, che lo rattoppassi, che lo ricucissi.
E che, dopo aver finito, richiudessi la mia fragile gabbia toracica, da dove la tua essenza non è mai evasa.
Vorrei che, quando ne avrei più bisogno, gli occhi mi coprissi.
Che mi rassicurassi, che catturassi quelle maledette farfalle nello stomaco,
usando un retino e che le rinchiudessi in un barattolo,
come si fa con le lucciole d’estate, in un giorno buio ed opaco.
Sei tu, quel barattolo lucente nel buio più totale, immerso nel suolo.
eppure, vorrei solo che piovesse cenere, che tornasse l’estate.
Vorrei che mi guardassi dentro, ma che sparissi dalla mia testa
Che mettessi in ordine, che sistemassi, nelle mie membra ghiacciate.
Come quando si rassetta la casa.
Vorrei che mi sistemassi il cuore, che lo rattoppassi, che lo ricucissi.
E che, dopo aver finito, richiudessi la mia fragile gabbia toracica, da dove la tua essenza non è mai evasa.
Vorrei che, quando ne avrei più bisogno, gli occhi mi coprissi.
Che mi rassicurassi, che catturassi quelle maledette farfalle nello stomaco,
usando un retino e che le rinchiudessi in un barattolo,
come si fa con le lucciole d’estate, in un giorno buio ed opaco.
Sei tu, quel barattolo lucente nel buio più totale, immerso nel suolo.

Da Sara Cinelli
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