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HOTEL MONTECITORIO

E se vai a Montecitorio e guardi il cielo,
tu vedrai un governo in panne e uomo solo,
e un decreto, vero di sera, falso di notte;
e poi scuse, accuse e scuse senza confronto.
Ora si viaggia con la speranza o si è perduti,
nel disordine totale dentro al quorum,
ma dove dov'è il decoro;
ma dove è finito il decoro.
Ora abbiamo turbe confuse e non è facile,
una barca che va alla deriva, con tutto da perdere,
e una promessa, da i nostri sovrani che tutto andrà bene;
ad un fiume, condotto alla fame avvilito di sete.
Passerà anche questa ondata arrecando del male,
passerà questa angoscia sottile come passa il dolore;
ma dove dov'è il decoro,
ma dove è finito il decoro.
Ora siamo in attesa del verbo aspettando un messia,
il suo nome e uno bambino che dorme in un mondo di ghiaccio,
e lo sveglieremo con tanta paura, con molti riguardi;
non importa se ciò che è avvenuto non è molto lontano;
perché domani sarà un giorno nuovo pieno di sole,
purché il domani non sia più incerto di nuvole e sole;
ma dove dov'è il decoro,
ma dove è finito il decoro


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Poesia scritta il 03/02/2021 - 08:24
Da CIRILLO CARMINE
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