Dal mio attico aggettante
guardo il mondo dell’intrigo
dove l’ego assai mutante
mi sorregge in ciò che dico:
guardo il mondo dell’intrigo
dove l’ego assai mutante
mi sorregge in ciò che dico:
siamo nati con la clava
per la somma del destino
tra gli addendi non ci stava
di sgambare col bottino.
Notte e giorno fomentati
dal valore del valsènte
cuori e menti abbacinati
ma non ce ne frega niente.
Hanno ucciso la virtù
con i fatti e gli antefatti
quel che è giusto non c’è più
lo avvalorano i misfatti.

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Commenti
Vero, si ricomincia da capo. Se ne parla troppo e poi, non si sa come finirà. Trovo che sia molto profondo. Complimenti. 



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