Odiar la terra, quando sott'essa
Il sonno piu' non desta ,e' grama cosa,
senza spe' di nuova sveglia.
Eppur l 'amammo.un tempo,
quando eran anni gai e senza offesa.
Quei tramonti tra le zolle odorose e umide
al fresco della sera ,
quando la rossastra luce s' incanalava nei solchi,
come fiume in piena eran pace ,poesia
dell anima.
Volavan bassi i merli tra le ombre dell ultina ora ,
a cercar sementi nella smossa terra.
Quel fango autunnale ,
matido di pioggia ottobrina,
mi riporta al maggior piacere
di fanciullo al varco della prima vita.
Quanto amor in primavera,
quando i prati si fan belli dei fiori odorossi e snelli.
Terra ti portai rancor misto a pianto,
nel di' piu nero con il.padre sotto il crudo manto.
Piu mi prendea il cor ,
poscia che di lui.
toccando te imumano suolo ,
carezzavo la
perduta carne or tuo pasto.
Ma imver su quest'orbe moviamo i.primi passi.
Quinci finiam dormienti tra sassi e pensieri
Corrado cioci

Voto: | su 0 votanti |
Nessun commento è presente