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Concorsi

Non ricordo più quanti concorsi. Il primo a Milano, anzi a Rho. Concorso a cattedra. Ho dovuto persino affrontare e superare la mia claustrofobia prendendo il mio primo volo. Un'ora e quaranta: mi sono sistemato per vedere tutto. Prima il mare azzurrissimo, poi la neve sugli Appennini, infine la nebbia satura di agenti inquinanti sopra la capitale economica. A Linate presi un autobus fino alla stazione centrale, poi l'hotel. Ricordo la piazza della stazione piena di gente dell'est. Dormivano, bivaccavano. Era solo l'inizio della loro avventura nel Belpaese. Poi il Pirellone. Al ritorno sul mio volo c'era anche una giovane Simona Ventura e tutte le hostess facevano a gara per complimentarsi con lei. A Catania l'aspettava un uomo giovane, forse il suo agente.


Ricordo anche il concorso al Ministero a Monterotondo, vicino Roma. Stavolta il volo di un'ora non fu per niente tranquillo. C'era un gruppo di napoletani invasati che non facevano altro che seminare il panico a bordo. A Fiumicino avevo le gambe anchilosate dalla paura e decisi di fare il ritorno in Sicilia con il più sicuro pulman. A Roma Termini si prendeva un autobus per Monterotondo, poi un altro per raggiungere la sede del concorso. In aperta campagna. I tavolini sistemati si perdevano a vista d'occhio, vincere quel concorso sarebbe stato un miracolo, era una folla immensa alla ricerca di un posto al Ministero. Chiunque avrebbe dato qualsiasi cosa per quella sistemazione da sogno.


Il giorno dopo mi misi a bighellonare per la città, andai in via Veneto, in memoria della dolce vita e di Fellini...ma trovai solo una tortuosa strada anonima e trafficata. Poi andai a Trastevere per rivedere una zia e i miei cugini. Roma fa venire l'emicrania.


In quell'anno feci anche un concorso al Monte dei Paschi. Destinazione Palermo, quartiere Zen. Zona espansione nord. Un quartiere difficile fatto di case dormitorio dove la gente spera che il domani sia migliore dell'oggi. La struttura era una specie di scuola...aspiranti bancari da ogni parte dell'isola. Poi successe il tafferuglio. Alcuni partecipanti scoprirono dei segni sulle schede. In poco tempo il caos. Il ritorno a casa, di sera, attraverso una città illuminata a festa per il Natale imminente, con un traffico pauroso. Dopo qualche tempo scoprii che in banca si accede scrivendo una semplice lettera di presentazione e inviando un curriculum vitae. Basta avere qualche santo in Paradiso. Il mio amico Fabio ce l'aveva.




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Racconto scritto il 15/07/2017 - 08:22
Da Vincent Corbo
Letta n.1104 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Mi è sempre piaciuto come scrivi in prosa, ma tu non hai la passione per la narrativa, e allora ti dedichi alla poesia. La mia versione è questa: tu, come ogni siciliano che si rispetti sei predisposto per imprimatur biologico al racconto in senso lato; il problema è che, come tutti i poeti, sei pure pigro ed allora eccoti poeta...ahahah... 5 stelle a te, Vincent...e stammi bene.ciaociao

Spartaco Messina 15/07/2017 - 12:49

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bello

GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 15/07/2017 - 12:37

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ottimo*****

enio2 orsuni 15/07/2017 - 10:09

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