"Ci sentiamo" è l’addio più educato, ma anche il più silenziosamente crudele. Non ha il peso definitivo di un “addio”, né la chiarezza di un “a presto”. È un filo sottile che resta teso tra due persone, ma che spesso non regge il tempo. Fa male perché lascia spazio all’attesa, all’illusione che qualcosa possa ancora accadere. E invece, dietro quelle due parole leggere, spesso si nasconde il silenzio più lungo. E il silenzio, quando è incerto e non spiegato, fa più rumore di mille parole.
Racconto scritto il 11/11/2025 - 20:45Da Estero __
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