INCIPIT
Le istruzioni sono:
Da questo incipit scrivi un racconto breve: "Era lì, davanti a me, con l'aria di uno che volesse interrogarmi"
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Sguardi (s)conosciuti
Era lì, davanti a me, con l'aria di uno che volesse interrogarmi.
Non lo nego, era affascinata da quello sguardo un po' misterioso, da quegli occhi che mi scrutavano senza pudore.
All'improvviso i nostri sguardi si incrociarono, ed un brivido corse lungo la mia schiena.
"Che situazione imbarazzante" pensai, e mi scappò un sorriso.
Sorrise anche lui e fu in quel momento che le mie guance si colorarono di un rosso vermiglio.
Il resto sembrava non avere più senso: tutto ciò che ci circondava divenne invisibile.
Avrei voluto dirgli qualcosa, ma inaspettatamente fu lui il primo a rivolgermi la parola: "Scende alla prossima?" mi chiese.
Risposi un timido "no". Un velo di tristezza si posò su di me, poiché non conoscevo neanche il nome di quell'uomo che mi aveva intrappolato nel suo sguardo.
Mi spostai e lo feci passare; percepii una certa tristezza anche in lui.
L'autobus aveva quasi raggiunto la fermata, quando lui si rigirò verso di me e, un po' impacciato, mi sussurrò: "E' bellissima quando ride".
Le mie labbra si arcuarono in un largo sorriso e lusingata lo ringraziai per il complimento.
Velocemente tirò fuori dalla tasca della sua giacca un bigliettino da visita e me lo porse.
"Vorrei invitarla a prendere un caffè. Se le va, mi contatti a questo numero", e sorridendomi scese dall'auto.
Ancora non riuscivo a credere possibile ciò che era appena successo.
Tornata a casa mi decisi a chiamarlo.
Oggi sono passati molti anni da allora, ma io e mio marito non perdiamo la voglia di guardarci negli occhi, e come quel giorno, il nostro cuore continua a tremare ad ogni sguardo.
Non lo nego, era affascinata da quello sguardo un po' misterioso, da quegli occhi che mi scrutavano senza pudore.
All'improvviso i nostri sguardi si incrociarono, ed un brivido corse lungo la mia schiena.
"Che situazione imbarazzante" pensai, e mi scappò un sorriso.
Sorrise anche lui e fu in quel momento che le mie guance si colorarono di un rosso vermiglio.
Il resto sembrava non avere più senso: tutto ciò che ci circondava divenne invisibile.
Avrei voluto dirgli qualcosa, ma inaspettatamente fu lui il primo a rivolgermi la parola: "Scende alla prossima?" mi chiese.
Risposi un timido "no". Un velo di tristezza si posò su di me, poiché non conoscevo neanche il nome di quell'uomo che mi aveva intrappolato nel suo sguardo.
Mi spostai e lo feci passare; percepii una certa tristezza anche in lui.
L'autobus aveva quasi raggiunto la fermata, quando lui si rigirò verso di me e, un po' impacciato, mi sussurrò: "E' bellissima quando ride".
Le mie labbra si arcuarono in un largo sorriso e lusingata lo ringraziai per il complimento.
Velocemente tirò fuori dalla tasca della sua giacca un bigliettino da visita e me lo porse.
"Vorrei invitarla a prendere un caffè. Se le va, mi contatti a questo numero", e sorridendomi scese dall'auto.
Ancora non riuscivo a credere possibile ciò che era appena successo.
Tornata a casa mi decisi a chiamarlo.
Oggi sono passati molti anni da allora, ma io e mio marito non perdiamo la voglia di guardarci negli occhi, e come quel giorno, il nostro cuore continua a tremare ad ogni sguardo.

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Commenti
Un brano scritto meticolosamente per dare la conforme dimensione al tema trattato... Eccelso quanto profondo sequelar













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Bello questo brano...ben scritto...che brutto quel discreto, vedo di toglierlo con un eccellente. Brava.


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Bella lettura.. scorrevole e interessante!!





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I sogni che pensiamo si realizzino solo per gli altri a volte ci prendono. Bella li.





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