Che fregatura!
La scorsa estate, di sera tardi, lessi “L’isola del tesoro” di Stevenson che a un certo punto della sua vita lasciò la Scozia per trasferirsi sul misterioso atollo di Upolu nell’arcipelago delle Samoa.
Lo spietato Long John Silver con la sua ciurma approdò in questo stesso luogo di spiagge bianche con piccole insenature e pozze d’acqua scavate nella roccia, l’isola dove le leggende raccontano che il capitano Flint nascose un immenso tesoro.
Proprio dove un grande vulcano spento sale dal fondo dell’oceano Pacifico, tra le lagune color turchese protette da barriere coralline mi piace pensare che Silver una notte sia caduto dalla cascata che si getta nel lago proprio nel bel mezzo della giungla dopo essere stato assalito dalle ombre dei suoi sensi di colpa.
L’isola di Flint è ancora oggi popolata da volpi volanti, tartarughe e pesci di ogni colore. E di notte forse…
…anche da qualche pirata.

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Commenti
Bellissimo racconto, tanto che mi ci son trovata dentro, e ho visto gli occhi gialli di Silver dietro foglie di palma!! Scritto in maniera impeccabile...bravissimo, come sempre!!






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Davvero bello...un breve racconto che riesce a catapultare il lettore in un mondo misterioso.
Sapiente l'uso delle parole.
Complimenti, bravo

Sapiente l'uso delle parole.
Complimenti, bravo




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Proprio un bel racconto, molto ben scritto, scrittura impeccabile e molto scorrevole.
Gradevolissima lettura.
Bravissimo, Simone, complimenti

Gradevolissima lettura.
Bravissimo, Simone, complimenti




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Bravo Simone, un racconto simpatico che ricorda anche a noi le letture dell'infanzia.





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