Anime morte ,anime stanche ,anime che ancor la luce le appaga.
Respiri immortali, persi come semi in una tempesta di vento eppur ancor legate all 'amato governo.
Parti infinite  del naturale concento 
ma note soavi del  firmamento. 
Voci in un turbinio del continuo evolversi dell 'universo inver non mute fiammelle  alla pioggia e gelo. 
Anime bianche o nere,   pur sorelle inscindibili dalla loro natura  ineffabile.
Pallide idee ,pregne  del primo amore.
scintille del foco primordiale
atomi di luce in cui risplende  il vero sole..
Anime ,che non sperano più ,che han perduto il filo di quel dolce calore ,
 le chiama  come falena alla torcia.,l'altissimo  dottore 
In se chiudono  quel sentimento ,
che si nutre ,si rinnova   quinci l 'antico disio
le sprona  come indomite giovenche, allor
l'architetto incorrotto ,a se le aduna.
Anime dormienti , ferme nel.loro moto 
prive della  graziosa  linfa.
Eppur la cristallina acqua scorre 
nel suo letto con ogni molecola 
che segue la fiumana ,
fonte  e guida della  madre acqua. 
Così di anima  in anima,  energie 
purissime  del fulcro che le allatta 
sì riuniscono  come stormi di uccell 
al tramonto  che cercano il caro nido.
Quelle bramar il lor fattore
Colui  che  alla terra diede in serva 
la luna , la morte non le piega .
Nell eterno abbraccio gioiscono le libere essenze ,nomadi e solitarie  d 'attinger
  a quella  quiete  che mai al tempo
si piega 
Corrado cioci
            
Poesia scritta il 19/10/2018 - 20:28Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
Rossella P  
 21/10/2018 - 10:24 
Rossella P  
 21/10/2018 - 10:24 
                        


