Vai ragazzo… vai
con la tua “malattia”
dei giorni belli, quelli
che son piaciuti a me.
con la tua “malattia”
dei giorni belli, quelli
che son piaciuti a me.
Saziati se vuoi
di follie in abbondanza
mantieni la distanza
dal senno fin che puoi.
Ma quando il crin canuto
adorna ormai di rado
il capo tuo invecchiato
e quando il passo è lento
perché ti manca il fiato
guarisci dal “malanno”
ricabla il tuo cervello
ripensa a quelle cose
e ricorda che le spine
son figlie delle rose.

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Commenti
E chi non tornerebbe volentieri ai periodi belli quelli della nostra gioventù? ma poi la consapevolezza che il tempo trascorre si trascina con se la cosiddetta malattia nel presente e cosi ci palesiamo per quelli che siamo con la nostra età: la data di nascita, nome e cognome e una firma distintiva, la sola che ci identifica senza ombra di dubbio con la nostra carta d'identità. oh si rivediamoci con la nostra malattia ma sani senza capelli canuti e altro ancora.
Molto piaciuta
grazie della condivisione
Molto piaciuta



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Versi su cui riflettere...piaciuta. Ciao Francesco


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Mi son piaciuti molto gli ultimi due versi. 



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È importante affidarsi a chi si prende a cuore ciò che abbiamo, cercando di comprenderne la cura, anche quando è poco conosciuta o del tutto ignota. Molto profonda davvero, come sempre. 



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