Ogni tanto Milano
-scalare le vetrate del Duomo
come una mosca curiosa
in cerca di particolari, vale
già molto nella borsa delle emozioni.
Ma è scoprirla quasi in periferia
-lungo il filo di ragno della tela
del cuore- che incrementa
il desiderio di rivederla
ogni tanto.
Nei corsi tra i grattacieli
il viavai della mondanità di Milano:
il fotomodello e la manager,
la signora bene e il barista,
la tosa della porta accanto e il nordafricano
ma se la chilometri a raggio
è infinita sorpresa, racchiusa
in un nuovo pergolato di glicine
addossato a una vecchia casa di ringhiera.
È l’acqua dei navigli
-prima della movida notturna-
che luccica d’azzurro anche qui
immateriale quanto un’emozione
non circoscritta.
Ti trovi innamorato
anche della ipotetica fantasmatica nebbia
negli ultimi tempi andata in vacanza
dissipata nell’intrisa meraviglia
per qualcosa che resta e si muta
ogni tanto in meglio.

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