Abito il mio cuore e i miei pensieri
e dove abito, a volte,
soffia forte un vento di burrasca.
La mia casa ha stanze ingombre e finestre spalancate al mondo,
e il mondo vi si infiltra, piccolo, per non disturbare.
Abito dove, a volte, il sole illumina fitti boschi da attraversare,
e il cielo fatica a penetrare.
Abito il mio corpo, a volte inaccessibile, amo le alte mura con fatica edificate, amo il mio corpo non più inerme né mortificato.
Abito ciò che nel tempo è diventato.
Tenebra e splendore
In questa casa
Abito questo corpo di cui non ho più timore.

Da Marina Lolli
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