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L'ultimo ballo della notte

Alza il volume, che sia musica,
la mia,
quella rotonda piena di pancia
e senza scorie.
Alza il volume piccolo uomo di sola carne!
Non la senti nella gola, nel cuore
e nelle viscere più infime?
E' la mia musica
che spinge da dentro gli occhi.
Quella degli anni di seta e di rabbia,
di quando avevo una strega per amante
e un portafortuna a forma di pesce.


Lasciala andare quella musica!
Lasciala libera,
che mi avvolga di febbre,
che affiori il fango dal pozzo.
Ho desideri di bene, ho certezze di male
in questa splendida notte,
dove le donne ridono sole
e i poliziotti spiano sotto le gonne
e il mio bicchiere è profondo.


Lasciala libera quella musica!
Ho chiuso in cantina le parole.
Questa notte non m'importa della poesia,
dei poeti di tamarindo e cherry,
dei poeti di laudano e stramonio.
A me la strada e la pura violenza dei vinti.


Guardami il sudore, la seta e la sconfitta
e portami della musica,
della musica per parlare con Dio
con tutto il mio sangue nero e lucente,
con tutte le mie statue di sale,
con tutta la mia alta arroganza
e porta anche un altro bicchiere
per questa signora stretta di fianchi,
che asciuga il fiato dentro la bocca.


Alza il volume piccolo uomo!
Uccidimi tu,
prima che lei mi inviti a ballare.



Nota:Scritta in Nicaragua sulla spiaggia dell'oceano Pacifico durante la settimana Santa, festa mezza sacra e mezza pagana. Musica dei Bee Gees, un hotel di legno pericolante perchè danneggiato da due uragani e il padrone, un ometto, che dall'89 è rimasto senza tempo.
Voci, risate, ron, musica. Tutta la vita ti passa davanti compresa la morte a ricordarti che ti ha seguito fino lì.




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Poesia scritta il 17/03/2013 - 07:57
Da floriano fila
Letta n.1423 volte.
Voto:
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