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Teniamoci per mano, salviamoci

Che colpo basso, che gran regresso
veder che la connessione virtuale
prevale su quella spirituale.
Nessuno scrive più lettere d'amore,
vedo pochi libri, solo tecnologia
e tanta insoddisfazione.
Ma i nostri avi, i benpensanti di una volta,
cosa direbbero di questa svolta?
Non oso immaginare...
Si potrebbe anche ridere
se non ci fosse da piangere.
Anche il caffè non è più un piacere,
dove nei bar c'è solo musica e tanta confusione.
Musica ad alto volume, per non dialogare,
per riempir forse un vuoto esistenziale.
Quanta tecnologia che interferisce
con la frequenza della coscienza,
troppe invenzioni e cattive intenzioni.
Ed io, sempre più triste e silenzioso,
in questa società di gregari
spaventati dalla voce dei loro cuori.
Si, lo ammetto, ho bisogno di contatto,
di vera presenza e magari anche di conforto.
Teniamoci per mano, guardiamoci negli occhi...
Ristabiliamo i veri valori,
formiamo un grosso cerchio
e apriamo i nostri cuori.
Teniamoci per mano, salviamoci...
Purifichiamo l'anima e la ghiandola pineale,
riattiviamo la nostra connessione primordiale
e creiamo una stazione ricevente
che si connetta con il cuore e con la mente.



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Poesia scritta il 31/03/2018 - 12:44
Da Marco Giuseppe Vito
Letta n.1140 volte.
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