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RE PER UNA NOTTE

Rammento,
che nell'anno antico,
per fugare le incertezze,
consultavo nei molteplici ricordi
i miei taciti pensieri. Ricordo, che
in una notte senza luna,
un mio sogno nel sogno mio
prese forma, in
una corposa vincita
al lotto milionaria.
Nel sogno, mentre
mi affannavo a contare il Dio denaro,
approntavo, ordinando
a destra e a manca,
una sontuosa festa a furor di popolo,
dove in mio onore
si davano danze e canti popolari.
Furono addobbate per mia delizia,
con tovaglie di seta e di broccato,
tavole di legno antico
con sopra cibi sopraffini d'ogni sorta,
mentre un novello vino si perdeva a fiumi,
nel morbido palato della melodiosa notte.
Era lì la festa, in quell'istante,
dove io in quel momento,
mi sentivo re di un pubblico di sudditi parenti;
venuti da chissà dove, forse da lontano,
apparsi nel mio sogno come funghi,
per festeggiare con me fino a notte fonda,
l'adorabile fortuna perita all'alba;
morta al sorgere del sole
di una notte senza tempo.



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Poesia scritta il 08/01/2021 - 10:24
Da CIRILLO CARMINE
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