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Lo scultore

Sono lo scultore
dal viso scalfito.
Scolpisco angeli e madonne
a mia sembianza.
Essi mutano in un viso celestiale.
Scolpisco anche gli inferi e lucifero
a mia sembianza.
I loro visi mutano in fiamme.
Stanco del mio travaglio
in un profondo sonno cado.
Nitido il viso mio
emerge al mio risveglio.



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Poesia scritta il 30/05/2021 - 17:28
Da Salvatore Rastelli
Letta n.774 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Oniriche visioni, metafore di una vita non facile, ma poi c'è il risveglio a dare speranza.Ciao Salvatore

santa scardino 31/05/2021 - 21:13

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Molto significativa e sentita da parte mia. Complimenti!

Anna Maria Foglia 30/05/2021 - 19:37

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