RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

IL FANTASMA DELLA BIBLIOTECA


Pioveva a dirotto e Jenny era di corsa. Avrebbe fatto di tutto pur di trovare un riparo. Come sempre, ogni volta che pioveva a quel modo il paese si allagava. Lì proprio sull'altro marciapiede a pochi passi, o forse sarebbe stato meglio dire a poche bracciate, c'era la vecchia biblioteca. Era un palazzo antico, che sorgeva nella piazza centrale, ed era raggiungibile da più strade laterali. Per questo era stata scelta, ma da due anni, era chiusa. Sospirò, la pioggia aveva preso a cadere ancora più forte. Esitò un attimo, poi attraversò. L'edificio era stato chiuso perché si diceva che lì ci fosse un fantasma. Lei non ci credeva, ma di sicuro non aveva un aspetto accogliente. Sospirò ancora, era zuppa fino al midollo e un posto asciutto era tutto quello che le occorreva.

Entrare era stato più facile di quel che credeva. Fece qualche passo all'interno, l'ingresso era buio e tetro. Sapeva che quando avevano aperto la biblioteca, avevano accatastato i mobili in soffitta, e nelle stanze ... (continua)


Marirosa Tomaselli 15/12/2018 - 10:57
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Il fesso


Frivolo come un fringuello su un ramo di fico fiorone in una folta foresta di faggio a Foggia, mi infervorai fortemente infornando una focaccia di farro in un forno di ferro difettoso, fornitomi da un fabbro furbacchione di Firenze, afflitto da una rara forma di foruncolosi falciforme e da forfora infestante ai follicoli frontali.
Finalmente mi defilai da questo fastidio e, preso dalla fame, mi infilai frettolosamente in uno sfavillante fast-food dove ordinai un piatto di fave fritte, della fontina fusa al profumo di fiordaliso, un filetto di Fassona con fonduta di finferli, una fondina di fragole al fruttosio e una caraffona di Fanta.
Poi, preso da irrefrenabile frenesia,
feci ogni sforzo per creare la Fondazione ferrotramvieri favorevoli alla fermentazione forzata dei formaggi di fossa della Val di Fassa.
Purtroppo la festa fini' con una fatale discussione con un facinoroso farabutto, forte fautore dei formaggi francesi, il quale mi gonfio' come un fiasco di Frascati, feren... (continua)

Ferruccio Frontini 09/12/2017 - 12:18
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IL GELATO


IL GELATO
“Dai tesoro andiamo a casa, si sta facendo tardi! “. “ No mamma, andiamo a prendere un gelato al chiosco laggiù!”. “No Leo è quasi ora di cena. È tutto il pomeriggio che siamo qua, via ”.
Il parco andava man mano svuotandosi, mentre le chiome dei pini cominciavano ad esser sfiorati dal rosso del tramonto. Il viale di ghiaia tra le aiuole aveva un colore strano, la tinta terrosa sembrava man mano svanire per fare posto al carnato del cielo. Il bambino, chiuso nel suo cappottino azzurro, continuava a frignare “Per favore mammina! Non ci siamo mai stati in quel bar!”. La madre, stanca delle lamentele, alla fine accettò e insieme si diressero verso il chioschetto.
Entrando, fu subito rapita dal barista. Il ragazzo dietro al banco era un giovane sulla trentina, castano, di media statura, ma dalle spalle larghe e possenti. La camicia bianca gli risaltava i muscoli delle braccia e del petto e suoi occhi erano molto scuri, tanto da dare allo sguardo un aria ammaliante e tenebros... (continua)

Damiano Gasperini 10/03/2021 - 15:57
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il giardino dell'anima


IL GIARDINO DELL’ANIMA
Caduto in un sonno che ai sensi tolse poter,
camminavo d’incanto in un bel prato,ove ordine e armonia
cantavan in cor li senti vibrar la coscienza mia.
Nel far del giorno sorgeva la stella e irradio di sua luce l’universo
Mi prese tal gioia che mi sentii perso.
Era il giardino dell’anima quando nasce pura e casta
Dal primo pensier che l ha creata
Il sentier s’adornava di tanti e tali fior che non potevo
Toglier lo sguardo da tal miraggio.
Mazzi di gialle margherite mi accompagnavano il passo,
di lontano sentivo l’aroma del violaceo glicine
che s’adagiavano su argentei ulivi.
Scorsi, in quella aurea una donna
Di bianca veste,che mi sorrise ,con lei mi fermai a
Ragionar del nostro essser creature,or fallaci or fanciullesche.
Tant’era il disio di comprender quel mondo
Che la fatica non era d’intoppo.
Tra l’erba una madre che s’adorno le spalle
Di rossa lana e un pargol al sen tenea,
vidi quella figura, che tanto mi prese che quasi restai
il m... (continua)

corrado cioci 08/04/2016 - 11:01
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Il grande giorno


Claudia era da più giorni di pessimo umore. Le meraviglie
della città, che vedeva per la prima volta, la
distraevano per qualche ora, ma poi ripiombava nella
solita tristezza.
Io, che ero avvezzo a vederla sempre serena, passando
i suoi giorni da un sorriso ad un altro sorriso, le
avevo chiesto già più volte:
- Ma che cosa hai, amor mio? Ti senti male? Ti senti
stanca? Vuoi forse riposarti per qualche giorno dalle nostre continue escursioni?
Ed essa rispondeva seccata, con quel piglio che rende
quasi sempre impossibile l'insistenza della domanda:
- Non ho nulla, mi sento benissimo.
Un giorno però alla domanda Ciro aggiunse anche le
carezze e a tante forze alleate messe insieme, ella non
seppe, non poté più resistere.
- Ecco qui perchè io sono di cattivo umore. Tu mi hai
detto sempre che la prima prova di amarsi e di vivere
una vita sola in due era quella di non avere il più piccolo segreto l'un per l'altro. E mi hai ripetuto non so quante volte, che la prima bugia dett... (continua)

Savino Spina 24/06/2016 - 15:08
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Il guerriero della luce di Athomos.


Egli era luce nella luce di Athomos in attesa che tutto si compisse nel desegno delle Dieci Tavole...

A niente sarebbero servite le suppliche di Bestiax di Gudroion.
Egli avrebbe strisciato in quella caverna nell’eterno buio in compagnia dei suoi terribili e abominevoli peccati senza mai riuscire a varcare la soglia della luce, il guerriero a guardia della Porta Infinita lo avrebbe impedito a chiunque non fosse stato giudicato puro dal Settimo Consiglio dei Sette Guardiani di Athomos che eseguiva gli ordini del Signore Supremo Luxsescentis.
Tutti i peccatori, compreso Bestiax di Gudroion, avrebbero avuto la giusta punizione scontando la loro condanna fino alla fine dei tempi…

Xantidum, il guerriero predestinato, aveva occhi delle stelle di Bellantix e volto coperto dalla maschera luminosa della nebula Orix, il corpo era fluido magnetico luminoso delle costellazioni del quarto grado di Nortix.
La sua mente non conosceva il nulla programmato ed era in grado di percepire ogni pe... (continua)


genoveffa genè frau 26/05/2022 - 17:44
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Il matto


Malauguratamente, la mattina di un mercoledì del mese di marzo, nei pressi di un maso a Merano, una malefica marmotta, pure mestruata, mi morsicò  il malleolo procurandomi una intensa micosi microbica che mi causò strani sbalzi di umore e comportamenti anomali, tanto che, durante il funerale di un mio ex maestro di arti marziali, mi misi a mimare Cristiano Malgioglio cantando e ballando una macarena sopra la macchina del morto con mocassini color marmotta e un cappello di Moschino a forma di melanzana, con la meraviglia di tutto il mesto corteo.
Un'altra volta, durante una manifestazione musicale con pezzi di Mozart e Mendelssohn, masticando caramelle al melone e mango, mandai in pezzi con una mazza da tamburo la bacchetta  del direttore, il podio e un paio di mandolino, cantando con un megafono..... ma che mu.. ma che mu... ma che musica maestro !
Mi mandarono per due mesi in manicomio dove  conobbi la ex moglie di un mammasantissima di Messina, una  certa Marchesa  Marta Meravigl... (continua)

Ferruccio Frontini 25/09/2018 - 07:21
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Il moccioso


Mannaggia ! Io me la mangio la mela marcia, malgrado mia mamma mi abbia minacciato di menarmi con un mattarello di mogano del Madagascar.
Ebbene sì, sono un moccioso monello che combina marachelle ogni momento ma, purtroppo, ho preso il morbillo e così mi hanno messo sopra un materasso a molle con un maglione di mohair, molteplici medicine e una misera minestrina di miglio.
Ma io, da buon maramaldo mangiavo di nascosto mentine, merendine del Mulino bianco e bustine di mortadella.
Purtroppo mi venne una mappazza mostruosa che mi mise a terra per tutto il mese di marzo.
Mamma mia, che momenti !
Per migliorare la mia salute mi portarono al mare a Milano Marittima ma io, mantenendo la mia fama di marpione matricolato, mi scolai di nascosto mille milligrammi di mohito e di birra Moretti e così, ubriaco marcio e fuori di melone mi minacciarono di mettermi in manicomio con i matti o in un monastero di monaci tibetani a recitare mantra tutte le mattine !
Mesto e mogio come un millepied... (continua)

Ferruccio Frontini 02/10/2020 - 06:52
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Il mondo di Quark


Il mondo di Quark

Quantunque avessi fatto quadrato contro una quarantina di quesiti di
un questionario sull'uso delle quote rosa delle quaglie nei quagliodromi
del Quebec, quantificai il quorum in un certo quid del quoto facendo
la quadra con un sistema quantistico qualificante rapportatoalla quintessenza quaternaria del momento quadrangolare così come sostenuto dal querulo prof. Quirino Quintavalle durante un forum all'hotel Quisisana durante la sagra della Quintana nell'ultimo equinozio.
Riportai tutto in quadricomia su un quaderno quadrettato e, con un
quadriciclo trainato da un quadrupede fornitomi dalla redazione di Superquark mi recai ad assistere ad un parto quadrigemellare alla clinica
Il Quadrifoglio di fronte al quartiere del Quirinale ma, per una quisquilia
litigai con un questurino dai grossi quadricipiti e coi postumi della febbre quintana presa nell'ultimo quinquennio durante la Quaresima.
Così, dopo una querela in Questura e una quietanza pari al quintuplo de... (continua)


Ferruccio Frontini 15/05/2016 - 19:19
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Il monte dei ceri


«S’accesero ancora senza ardere sul monte dei due volti fronteggianti.
Luminescenze d’arcani universi si svegliarono e gli atomi si combinarono fra loro.
Eresse l'uragano l'eremo degli inganni e s'accesero senza ardere.
Morii nel giorno che non muore, io che avevo la vita di un morto.
E scesero dal monte.
Senza accendersi arsero per l'ultima volta».

E fiammelle furono chiamate dalla genesi d’ogni genesi.

Piansi così le lacrime delle fiammelle, per mille e mille e mille anni cercando i volti veri celati nel monte e quando compresi la solitudine dei morti piansi anche le loro lacrime.
Il monte fu colmo di dolore e all'alba delle domande esso riversò sulla valle le vesti bianche dei puri.
E scesero fiammelle per l'ultima volta e io piansi tra i morti senza sapere perché, senza il filo spezzato della vita.
Il cielo si fece cupo e il male ordinò alle fiammelle di morire ma esse erano già morte da tempo.
E io piansi il male nel suo male, nel suo vestito che ornava la Terra.
E... (continua)


Jean C. G. 03/09/2022 - 15:49
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