RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
La Sirenetta Nei cartoni animati facciamo sempre il tifo per gli sconfitti anche perché sappiamo che lo saranno sempre.
Chi non ha fatto il tifo per Willy il coyote contro l'odiato struzzo Beep Beep che riesce sempre a farla franca, cambiando a volte le leggi della fisica, o Silvestro che non riesce mai a mangiarsi il canarino? Sembra quasi che gli dei non vogliano, e che facciano sempre vincere chi deve: Achille doveva vincere ed Ettore soccombere. I nemici peggiori, poi, sono quelli dentro di noi. Ne sa qualcosa il draghetto Grisou, che vuole fare il pompiere e, quando tutto sembra essere sotto controllo, la sua natura di drago ha il sopravvento e finisce per incenerire sempre tutto. Non si può fuggire alla propria natura e al proprio destino! In quel caso ci vogliono poteri sovrannaturali del re Tritone per sfuggire al suo destino di siren... (continua) ![]() ![]() ![]()
La solitudine delle farfalle bagnate dal mediterraneo. (versione Breve)
Questa è la storia di una gola che credette di poter ingoiare un essere umano. L’essere umano in questione è Omar, un uomo magro, un po’ calvo, pieno di malinconia ed un costume blu. Si presentava così quando l’ho incontrato sulla spiaggia per la prima volta. Due estati fa per la precisione; era steso sul lettino a contemplare il nulla. Pareva un uomo a cui spettava una vita tranquilla e pochi cazzi. Fanculo la filosofia, lo yoga e le religioni; fanculo l’ostinata ossessione per la ricerca di sé stessi. La ricerca della felicità è questione faticosa. Ad Omar piaceva guardare le nuvole con i suoi occhi spenti, ascoltare il mare con disinteresse e leggere le copertine delle riviste estive. Di emozioni forti manco a parlarne. Una sequenza lineare, per un uomo lineare. Una storia già scritta. Ma capita che la macchina da scrivere s’inceppi e lo scrittore debba cambiare registro. Tuttavia, quel giorno d’estate, mentre i bambini costruivano castelli per difendere la sp... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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Opera non ancora approvata!
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Lamentazioni Un lunedì di luglio con la luna piena, in un loft di lusso sul Lago Lemano, mentre leggevo un libro sui licheni e sulla lavanda della Linguadoca, scivolai sul linoleum lussandomi l'osso dell'anca.
Lamentandomi come un luccio preso ad una lenza, mi legarono ad un letto come una luganega di Langhirano per non stirarmi i legamenti e, dopo una lunga degenza, tornai, con gran senso di liberazione, al mio lavoro di lucidatore di lame in lantanio in un laminatoio di Lovanio. Lieto per aver superato tutto con leggerezza, mi lanciai in una locanda lì vicino e, dopo la lettura della lista, ordinai linguine ai latticini e lattuga, luccio di lago ai lampascioni, lepre lessata con olive leccine e legumi, lamponi al latte e miele con liquore al lime, un litrozzo di Lugana e un buon amaro Lucano, che cosa vuoi di più dalla vita ! Poi tornai al mio loft e mi lanciai languidamente su una chaise-longue leggendo in latino lunghe liriche di Livio, ascoltando una registrazione live di Lelio Luttazzi e ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lamia E' la nona di Beethoven e la mano di lei, come una cioccolata calda che sgorga dalla tazza, sfiora i miei pantaloni.
Osservo come ogni piega si rilassa e smette di resistere alle antiche tradizioni cristiane. E' il momento più intimo quello in cui due corpi iniziano a conoscersi. -Lasciati scoprire- dice. -Il tuo corpo è una bellissima opera d'arte-continua. Provo una sensazione di fiori appena nati. Il calore dirige. Ogni vita emana differente energia, ciascuno di noi è una sinfonia differente che bagna di sé quel che circonda. Adesso lei è più vicina, e la nona incalza, Beethoven sa essere duro. Ma anche io. -Perchè mi fai questo?- Le chiedo. -Perchè sono una Lamia- Che significa? Beethoven rallenta, ed io sprofondo sul sofà senza più certezze, e lei può invadere completamente il mio mondo per qualche secondo. ![]() ![]() ![]()
Larcobaleno Una tempesta di vento. Violenta quanto improvvisa: le previsioni meteo non ne avevano parlato.
Venti fortissimi si abbattevano su tutto ciò che incontravano sul loro cammino. E poi il temporale. Una rarità in presenza di una tempesta di vento che si distingue per l’ assenza di pioggia. O quasi. Fulmini e tuoni. Il cielo andava via via assumendo colori sempre più inquietanti. Dal rosso porpora, al verde spinacio e poi marrone mocassino sino al nero cupo. A Raggirua, località a nord di Anestesia la capitale del nuovo stato indipendente di Burocratia, nella sala blu “Loscho” dell’ enorme palazzo delle decisioni critiche, era in corso un importante riunione che avrebbe dovuto sancire l’espulsione dal sub-continente Euroxia di tutta l’area sud. Il meccanismo consisteva in una vera e propria operazione di sganciamento. Infatti, in una località sconosciuta, un operatore riceveva l’ordine e pigiando un tasto nero l’obbiettivo si staccava da Euroxia e veniva abbandonato a... (continua) ![]() ![]() ![]()
Larissa All'idea di restar solo, cominciò ad avvertire un senso d'inquietudine. A mano a mano che la notte era avanzata, mentre, immerso nei suoi pensieri, camminava senza neppure una meta precisa da raggiungere, allo stesso modo aveva visto la città spegnersi attorno a sé. Certo, una cosa normale, direte voi. Ma per lui era come se tutti volessero abbandonarlo di proposito, lasciandolo vagare, con le sue angosce e le sue paure, come uno spettro solitario per le strade della città. Perciò anche voi ne potete immaginare il sollievo che ci fu nel suo cuore quando svoltò in quella stradina, un luogo fino ad allora sconosciuto ai suoi occhi, e vide l'insegna luminosa di un piccolo bar notturno, dove avrebbe potuto trovare un po' di ristoro prima di ritornare a casa. Ne varcò la soglia e una tiepida luce, con musica jazz come sottofondo, lo accolsero. Si guardò attorno. A quell'ora della notte c'era poca gente. Ad un tavolino un uomo e una donna stavano seduti l'uno di fronte all'altra, in un altro... (continua)
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