RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Poussoir Abbottono a fili di spago come capelli d'angelo caduto le luminarie, e al duffle gli alamari ma dalla fodera rosso cotto tartan per apprezzarne i quadri, che son tele al cielo d'inverno i laterizi attorno.
E prende vita la ringhiera. Per mano la tua assenza, muovo passi appena da farmi avanti nel grigio che si fa viola dell'intermittenza dei lampioni. C'è nebbia, che vien pace sui fari spenti delle automobili. Da scale tra abeti di lumini fiochi faccio ritorno, a letto la federa accanto sa di gioia nei poussoir chiusi come i tuoi occhi.
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Resilienza In un mondo di tenebre ha brillato la sua luce, un enigma avvolto in mistero e dolore. I suoi occhi raccontano storie di sofferenza, di notti tempestose e giorni oppressivi. Ha sfiorato l'amore, ma è stata lacerata dalla violenza di chi le aveva promesso protezione. Il suo cuore è un mosaico di cicatrici, scavate dal pugno di chi avrebbe dovuto amarla. Eppure, la sua forza è come un uragano silenzioso, sussurrando la sua luce nell'oscurità, mentre il vento soffia via le lacrime. Oh, come vorrei poter asciugare quelle lacrime e ridare colore ai suoi giorni grigi. Amore, la tua bellezza risplende nonostante le ferite, e io veglierò su di te finché sboccerà di nuovo il tuo sorriso.... (continua)
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Ricordare il Dimenticato Opera non ancora approvata!
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Riscrivi la storia con una storia. “Già lo chiamano Rabbunì” disse Saraj la sua ancella.
Saraj era la figlia di un pastore che molti anni prima, in una gelida notte, mentre vegliava il suo armento seguì una luce, strana, mai vista prima, forse sembianze nell’oscurità e condotto ad una delle tante grotte che c’erano in quei campi trovò una famigliola povera gente come lo era lui. Quel giorno Claudia, la bella Claudia Valeria Procula, moglie del Governatore Pilatus era seduta tra la folla ai piedi di quella montagna. Lasciate le vesti di broccato vestiva una tunica come Saraj; un velo le copriva i capelli raccolti all’ultima moda imperiale. ![]() ![]() ![]()
Sera di nuovo Non è uno stato d'animo, non una sensazione la solitudine.
Il tetto che di notte quasi tocca il naso, la bocca appiccicata. Sono gli stessi muri di ogni sera che si fanno più vicini, la solitudine. Quel silenzio reale che schiaccia le orecchie. Il niente si prende i pensieri, il freddo sale dalle dita e le ore restano ferme, ma solo per un momento. Quel momento è il senso, quando le ore cominciano a cadere. I muri allora iniziano a sparire. Qualcosa come una patina gelida e visibile avvolge i timpani. Resta silenzio.
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Sono come le onde del mare I figli dei diabetici, sono come le onde del mare
che si appoggino di lato e non vedano mai il sole sono cuori senza meta, nei silenzi che spezzino i frastuoni invitando il cielo che desideri, di rumore non parlarne vivono nei tramonti, di un sogno apatico di un destino scosso, di venti che soffino vigorosamente ma in senso molto piatto. Origliano il vuoto leggendolo che in fiammelle scure, si irrigidiscano inventandosi storie, certi tante, altri poche... (continua) ![]() ![]() ![]()
Speleologia –Non diventare lo schiavo del tuo modello–
la voce scema, fino a sparire nel tutto–io dentro la grotta, sul lato del cuore destro, dove il cielo si lascia mangiare, e la notte? dormire lenta. Cerco di raccogliere i cocci della mente, tolgo uno stivale, mi allaccio a una danza, carta e penna: un fringuello dalla finestra. Mi lego a lui, al mio dopo, ché là porta, all'aria ch'è donna, al tempio. C'è ghiaccio? penso, al congelato amore, lesto: Martini. Ritorno Alcool dentro il mio addiaccio, medito infinite possibilità–di fallir con estro.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Sperlonga Un punto bianco, sulla costa laziale,
si erge sopra il mare. I vicoli salgono a scale, senza vedere il mare. Il mare risuona nelle strette vie; le persone si fermano a respirare e ritornano a parlare. A Sperlonga, ![]() ![]() ![]()
Stampata sugli euri Vi annoierò fin da principio facendo un poco di storia, così da indurvi a non proseguire nel leggermi.
La noia non sono solo i balzelli sulla pendola, svogliati, delle ore tra gli sbozzi allo scrittoio del nederlandese Christiaan Huygens ma il vento alle persiane. Guardo, e sotto nella strada Edward Bevan macina passi con un lume avanti e indietro frattanto il malcapitato Diogene se ne sta annodato al cintino del riloga. Non mi annoiai tanto, quanto all’ora di pranzo dall’avvocato. Forse più disgusto. Li chiamano dottori in legge… mentre la medicina è fatta per curare, altresì la radice è la medesima di leggerezza. Se Gutenberg fosse d’oggidì, arrischio nel dire che lavorerebbe su commissione tra l’assertore della Genesi e al tempo stesso demiurghi della cartamoneta. Mio figlio più piccolo fino a qualche anno fa la chiamava, nell’ilarità generale, euri. Tutto si rifà a loro, gli euro. Per il mantenimento, le spese straordinarie. Per le ferie con i figliuoli a anni, emozioni altern... (continua) ![]() ![]() ![]()
Stampelle invisibili Si comincia qualcosa. Si sceglie, si decide, spesso insieme. Ma poi la vita cambia direzione, si trasforma. E ciò che accade dopo, non ha più nulla a che vedere con quell’inizio condiviso.
Alterarsi con chi ha fatto scelte diverse, che lo hanno reso più tranquillo, è come dire: forse era meglio non prendere quella strada. Ma non si dice, per timore di essere allontanati. Così si continua a rimuginare, non in silenzio, ma ripetendo. I pensieri si rincorrono, tornano, rimbalzano sulle stesse parole, come se insistere servisse a trovare un sollievo che non arriva. E quando quel pensiero non smette, diventa impossibile farne a meno. Mancano le stampelle giuste, quel vero supporto capace di sostenere il cuore quando traballa. PS: Una riflessione intima sul peso delle scelte, sui pensieri che ritornano e sulla ricerca di un sostegno, quando il cuore vacilla. Un cammino emotivo, tra parole che non sempre si dicono.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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