RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
La festa interrotta Marisa, una splendida ragazza di 16 anni, fisico da modella, capelli castano chiari ed occhi verdi, un sorriso da far venire i brividi, sempre allegra e con una carica esplosiva. Frequentava il 3° anno di Ragioneria con voti altissimi, ma era praticamente prigioniera in casa; la sua bellezza ed il vivere in un quartiere come Marianella, alla periferia nord di Napoli, un quartiere difficile, dove la vita scorreva pericolosamente appesa ad un filo, la lotta tra le fazioni camorristiche per accaparrarsi i territori, erano all’apice della violenza, nessuno poteva uscire senza rischiare ogni giorno di essere coinvolto in una sparatoria, ma lei non aveva paura di questo. Usciva praticamente solo per andare a scuola, qualche volta si recava da qualche amica a studiare, ma era sempre accompagnata da Enzo, suo fratello maggiore che gli faceva da guardia del corpo, la proteggeva da tutto; anche i genitori erano apprensivi e protettivi, nessuna uscita serale, nemmeno il sabato o la domenica, ma p... (continua)
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La Fiat 500/L Molti ricorderanno la mitica(per me) Fiat 500/L , una piccola utilitaria uscita verso la fine degli anni sessanta ed ancora oggi, se ne vede qualcuna in circolazione.
Mio marito, allora fidanzato, la comprò a rate sfidando il completo disappunto di sua madre,, non lo riteneva un acquisto urgente e tanto meno necessario. Ricordo che con 10.000 lire facevamo il pieno e quando capitava di andare in Slovenia spendevamo la metà. Era praticamente una trappola, ma per noi rappresentava la libertà, l’indipendenza, la possibilità di stare intimamente insieme scegliendo di volta in volta i luoghi a noi più cari. Per anni abbiamo condiviso, passo passo, gli eventi e le varie tappe della nostra esistenza. All’inizio i passeggeri erano solo due,poi diventarono tre ed infine quattro. Quante volte abbia sostenuto il viaggio Caserta/Trieste e viceversa non lo ricordo, 1200 chilometri senza crearci mai problemi. Oggi nessun ragazzo si azzarderebbe a fare tanta strada con un’auto così piccola,a... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La Geode Fresca di separazione, la prima cosa che fece fu andare a Parigi. A Parigi si sentiva a casa, spesso c'era andata da sola e dichiarava stupita che, diversamente da quasi tutte le altre città che aveva visitato, a Parigi non si era mai persa..
Quel giorno non sapeva dove andare...era un po' triste,ma non voleva rinchiudersi in camera e piangersi addosso. Non a Parigi! Così salì sul primo taxi libero davanti all'hotel e chiese al tassista (aveva un feeling speciale coi tassisti specie quelli parigini) di portarla in un posto poco conosciuto, perché lei Parigi l'aveva girata praticamente tutta e non una volta sola. Lui la squadrò da capo a piedi, fece un sorrisetto e propose: La Geode ....le dice nulla? Era stata terminata tre anni prima, quindi ancora in pochi la conoscevano e l'avevano visitata. E così si misero in marcia per questa sconosciuta Geode. Quando furono vicini....Mariella rimase a bocca aperta: l'amico tassista non le aveva raccontato nulla e lei non sapeva assolut... (continua) ![]() ![]() ![]()
La Luce del Ricordo C’era una volta un amore che sembrava avere il tempo dalla sua parte. Non chiedeva troppo, non gridava mai. Era fatto di piccoli gesti, di parole sussurrate la sera; quando tutto taceva tranne il cuore. Poi un giorno, senza preavviso, arrivò il rumore. Un sibilo sottile, appena percettibile, che si infilò nelle pieghe della nostra normalità. Era l’eco di qualcosa che stava cambiando, anche se ancora non lo sapevamo.Quello che segue non è un romanzo, né una cronaca. È il tentativo di mettere ordine tra i frammenti di una vita divisa in due: prima e dopo di te. È il racconto di un amore che ha saputo affrontare la bellezza e la crudeltà dell'esistenza, fino all'ultimo respiro. Stare accanto a un malato di cancro è durissimo. Non puoi fare nulla. Le armi che hai a disposizione sono troppo deboli. I familiari devono assistere al lento o veloce declino di un corpo deprivato della propria volontà e divorato dal male. È una lotta contro il tempo. Nessuna descrizione può rendere l’angoscia di ... (continua)
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La maga nelle spire Il fascino della Libreria Nuova di Corso Amedeo era tutto nelle capacità della libraia che si aggirava tra montagne di scaffali pieni di libri che sembravano più il frutto di uno sgombero che una disposizione realizzata col manuale dell'ISBN. Le pile di volumi, ammucchiate senza apparente ordine, si ergevano come piccole eppure maestose scogliere di carta, creando un labirinto di storie da percorrere con l'istinto più che con la razionalità. Tra quelle pareti cartacee, ogni lettore diventava un esploratore, e la libraia, la maga dei libri, un'imperturbabile guida che pareva conoscerne ogni singola pagina.
Quando chiedevi il volume che cercavi, la maga dei libri assumeva l'aria assorta di chi sta pensando intensamente a cosa avesse mangiato due giorni prima, come se il pensiero del piatto che l’aveva nutrita fosse la chiave per accedere alla memoria infinita degli scritti. La sua espressione svaniva nel vuoto per un istante, e tu, ignaro, ti chiedevi se fosse davvero in grado di ricord... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La mensa militare Nel periodo in cui ho prestato servizio nell’Esercito, una mattina, in pausa pranzo, io e un certo Vallelunga, un collega originario di Palermo, discutemmo sugli aspetti positivi della mensa militare, verso la quale ci stavamo dirigendo. In proposito, constatai che, oltre a risultare pulita, offriva un vitto buono e abbondante. Inoltre, essendo gestita dai civili, noi militi, per fortuna, non dovevamo fare turni di corvée in cucina a pulire pentole, tegami e quant'altro.
Sull’igiene, mi rimangiai le parole. Difatti appena mi piazzai col vassoio davanti ai banconi costituiti da pannelli divisori, notai un insetto in una delle vaschette rettangolari in acciaio inox piene di cibo. «Cosa prendi? C’è la pasta al burro, gli gnocchi ai quattro formaggi, il riso al pomodoro…» inizió a chiedermi un'addetta alla distribuzione dei pasti. Le indicai il risotto, ma soltanto per esporre la mia ripugnanza. «Scusa, lì c’è un moscone morto!» esclamai schifato. «Shhh, parla piano! Sennò lo vogli... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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La mia ancora Nella folla ricerco il tuo sorriso, le persone mi passano affianco con noncuranza, come fossi un senzatetto. Se devo essere sincero, è così che mi sento. E’ il miglior modo per descrivermi. Infatti senza il tuo calore, il mio corpo non è altro che la dimora di lacrime e tristezza, una prigione che non posso abbandonare. Dalla quale non posso evadere. Giro il mondo continuamente e non posso fermarmi, altrimenti il tuo pensiero mi raggiunge e mi pugnala ripetutamente con quella malinconia che solo la tua presenza potrebbe colmare. Sei un vuoto che alcool, fumo e droghe non riescono più a colmare. Mi hai portato nella parte più buia dei miei pensieri e la pace è ormai un ricordo che giace in quella beata ignoranza che mi teneva compagnia nei dolci anni della mia infanzia; prima sognavo, adesso muoio in queste righe per non morire nella realtà. A nulla serve piangere, scrivere, ridere, lavorare, vivere, gioire, se la realtà è quella e non puoi farci nulla per cambiarla. Arrivi in quel pun... (continua)
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