RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

Una donna d'altri tempi


Zia Otimia.

Fin da quando era ancora una bambina, Otimia, mostrava la sua spiccata intelligenza nell'aver capacità nell'economia, nel commercio, nel saper fare bene i conti per realizzare i suoi progetti che, oggi si definiscono imprenditoriali.
Quando si recava in campagna per adempimenti vari, rigogliose le verdure che nel grembiule portava a casa, ma se lungo il percorso qualche signora gliele chiedeva lei prontamente per guadagnare soldini cedeva volentieri all'inaspettata cliente. Sognava già di fare altro acquisto utile per la famiglia con il ricavato e intanto lei aveva la possibilità di raccogliere altra verdura.
Si trova anche ad andare in campagna da altri proprietari terrieri che avevano bisogno di manodopera e, seppur di tenera età non si tirava indietro. Però, come ella raccontava, c'era un datore di lavoro che non si approfittava del fatto che fosse piccola e dare minore remunerazione ma il giusto anzi fece presente, a chi notò questo suo modo di trattare quasi c... (continua)


Elisa Mascia 04/10/2018 - 22:41
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Una farfalla ferita (novella dedicata alle vittime del femminicidio).


C'è una donna nuda in piedi, sulla schiena un tatuaggio raffigura una farfalla ferita e quell'esile figura femminile sembra assomigliare a quel disegno, una farfalla con le ali rotte che non riesce più a volare: "togli il volo ed il vento ad una farfalla e gli avrai tolto la vita", era una frase che si ripeteva spesso nelle giornate di malinconia, quasi fosse un mantra, si ricordava di averla letta in qualche libro, ma non ricordava mai quale, adesso però non era importante, ciò che era importante è che si trovava lì, in mezzo ad una corsia d'ospedale, ferma davanti al vetro di una stanza, finalmente si decide, allunga una mano tremante nella maniglia color bronzo, apre ed entra, l'ambiente che la circonda è in penombra con una finestra aperta per metà col vento che fa svolazzare la tenda, la fioca luce rivela un lettino su cui è adagiato un uomo intubato ed attaccato ad un respiratore, due infermiere si precipitano dentro tenendo in mano una coperta, fanno per coprire la gio... (continua)

Emanuele Cilenti 21/09/2016 - 11:49
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Una forza della natura


Sono una forza della natura. Oddio, non proprio della natura. L'uomo ci ha messo anche del suo.
Infatti ho una contorta parentela con il grande scienziato svedese Alfred Nobel che, oltre ad essere un chimico, aveva pure velleità letterarie.
Questo mio avo, insomma, scriveva romanzi e poesie. Che c'è di strano, direte voi. Al tempo; si capirà presto, perché oltre alle sue poesie ha prodotto pure me. E un po' se n'è pentito.
Qualcuno sostiene che, oltre ad essere una potenza, sono anche intelligente, quantunque io non ci creda. Non basta discendere dal grande Nobel, per esserlo.
Di indole democratica sì, invece. Mi comporto con tutti allo stesso modo, senza distinguere sesso o religione, ricchezza e povertà, giovinezza e vecchiaia.
Belli, brutti, bambini o anziani, donne o rudi uomini avranno da me lo stesso trattamento: democratico, e obiettivo.
Si, quando dico obiettivo credo di poter definire la mia caratteristica migliore.
Certo, c'è anche chi mi odia, chi non mi vorrebbe i... (continua)

Mino Colosio 03/09/2024 - 16:14
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Una goccia e il mare


Domandò una goccia al mare:
E se mi ribellassi?
Lui rispose:
Usciresti da te stessa e con te perderesti ciò che ti contiene e contieni rendendoti quale sei.
La goccia sviluppò la domanda:
E se lo facessi assieme a tutte le altre gocce?
Il mare esitò, ma non poté esimersi dall’inconfutabile ammissione:
Allora sarei io a uscire da me stesso e a perdere ciò che mi contiene e contengo.
Perché anch’io non sono che una goccia … solo un po’ più grande!... (continua)

Ida Falconeri 23/11/2019 - 09:55
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Una pagina di vita a caso....


Mamma,
(devo chiamarti così perchè non c’è altro nome anche per quelle come te che hanno generato e poi si sono disfatte dei loro piccoli. Si chiamano tutte mamme, ma quanta differenza c’è...)
Fra pochi giorni, ancora una volta viene la tua festa, e ne son passate tante, tu non ci sei più.... Quante volte hai goduto dell’affetto dei tuoi due figli, Stefano e Tania, non dando a me la possibilità di fare altrettanto. Sei stata per loro una brava mamma e ne eri orgogliosa, perchè si erano realizzati bene. Ma hai mai pensato, pure fugacemente alla mia esistenza? E’ vero che si rimuove il tutto, ma tu non avresti dovuto farlo, perchè con la tua cultura, con tutta la filosofia, pedagogia e psicologia che insegnavi ai tuoi alunni, non dovevi dimenticare quell’incidente di percorso.
Si dice che la voce del cuore funziona, ma tu non l’hai sentita quando sono venuta da te a lezione, per la preparazione di un concorso magistrale nel lontano 1973. Parlavi di tante cose. Eri chiacchierona come... (continua)

Annamaria Palermo 19/07/2017 - 17:16
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Una storia amara


Era la fine di un rigido marzo del 1971 e Alfredo Zardini stava tornando a casa.
In treno, dalla Svizzera.
In una bara.
Alfredo era un aspro veneto di Cortina d’Ampezzo, con solchi sulla faccia di chi ha la fatica come compagna di vita. Aveva moglie e un figlio ma il suo lavoro di falegname non era sufficiente per un futuro. Era scontato partire. La destinazione: Zurigo. Un posto valeva l'altro anche se le condizioni sarebbero state umilianti. Questo lo raccontava chi era tornato deluso, ma non lo spaventava. Era pronto per un lavoro stagionale, ma con nessun famigliare appresso, perché chi entra in Svizzera lo fa solo per lavorare e i figli...e già e i figli? Beh, i figli sono clandestini, anche se qualcuno prova a nasconderli. Rintanati in bui appartamenti, in silenzio per non sfidare civili e zelanti delatori. Ad Alfredo il lavoro non faceva paura, in fin dei conti aveva quarant’anni e quelle mani ruvide sarebbero state abili anche per un lavoro senza diritti. Non si sarebbe dis... (continua)

Moreno Maurutto 01/11/2020 - 09:50
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