RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
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Il mio Alter ego A detta di tutti sono una persona carismatica e ho l’abilità di affascinare e sedurre le persone, con un linguaggio che confonde e convince. Sono un’accattivante narratore che usa la dialettica e la retorica per plagiare e distruggere la capacità critica dei miei interlocutori. Uso manipolazione e astuzia, non riconosco mai i diritti degli altri e considero i miei comportamenti come permessi e leciti; considero gli altri solo come uno strumento da usare e nei loro confronti nutro atteggiamenti di dominio ed umiliazione, pretendendo adulazione e servilismo. Non ho problemi a mentire freddamente e posso creare e rimanere coinvolto in una complessa diatriba e uscirne estremamente convincente. Fin da bambino l’ ho sempre fatta franca, riuscendo a ingannare genitori, insegnanti ed amici tutte le volte che lo volevo. Non provo nessuna ansia all’idea di essere scoperto, mi fido della mia capacità di ingannare il prossimo e non provo rimorso o vergogna, semplicemente sono incapace di amare. Ho... (continua)
Savino Spina 31/12/2016 - 14:43 commenti 4 - Numero letture:2466
Il mio cuore fa i capricci. Tempo fa un aquilone, felice al soffio del vento, pareva dirmi d’afferrare l'estremità del suo pendente filo di lana e di annodarlo al dito per andare con lui libero e senza meta.
E volando insieme, ci fermammo un giorno a casa della Bellezza per un attimo che bastò ad innamorarmene. Da allora, alzando lo sguardo appena fuori dall’uscio di casa, mi sono sembrati tanti e tantissimi aquiloni quei brandelli di cielo azzurro che comparivano, con il tempo incerto, fra le nuvole compiacenti a cedere lo spazio necessario ad azzurre finestre sull'infinito. Finchè le mie dieci dita, ognuna legata al suo aquilone, non cominciarono un giorno il viaggio verso il cielo e da lontano a salutare i miei girasoli, le margherite mie e gli amori terreni e cocenti come sogni arditi. E' così che il mio cuore se ne vuole andare: raggiungere uno di quei brandelli di cielo, affacciarsi ad una finestra azzurra fra le nuvole e precipitare nello spazio infinito con tutti i suoi aquiloni. Pare sia questo il... (continua) Ernesto D’Onise 04/03/2022 - 20:11 commenti 10 - Numero letture:712
Il mio mare Oggi sono sola, non mi aspetta nessuno a casa e mi concedo un po' di relax sotto l'ombrellone.
Mi guardo intorno e, chissà perchè, la mente torna al passato, evocando immagini dimenticate. Ricordo, una volta c'erano i trampolini nel mare, e le altalene che, con un balzo, ti tuffavi in acqua: che divertimento! Il bagnino, Pampero, anziano e abbronzatissimo, beveva l'acqua salata per dimostrare ai turisti tedeschi quanto fosse pulita!! Poi c'era il ghiacciolo alla fragola, che sapeva di fragola; il gelato che profumava di vaniglia e cioccolato; la pizzetta rossa, che sapeva di pizza... Che dire poi del "cocco bello", sempre freschissimo sulla spiaggia infuocata. Le signore in elegante e casto costume intero, e le mamme in dolce attesa con il pancione gelosamente protetto da dolcissime gonnelline a balze svolazzanti. Le cuffie a fiorelloni che sapevano di gomma, per proteggere i capelli. E la " gita in alto mare" sulla barca che prometteva emozioni da brivido! ... (continua) Mimmi Due 18/07/2016 - 13:13 commenti 10 - Numero letture:1392
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
IL MIO PENSIERO ERRANTE L’ora che fugge senza dar sapore
all’umana natura, va sprecata. Viver senza pensiero, alla giornata un esistenza priva di colore è come il cactus che regala il fiore L’uomo viene innalzato dal pensietro Ecco, col dubbio nasce la ragione Idee, pretese assurde o fiumana Quale sarà l’ascosa forza arcana La vita è breve, dura troppo poco L’essenza pura sfugge alla ragione enio2 orsuni 04/08/2017 - 12:37 commenti 15 - Numero letture:1325
IL MIO TIBET La mia amica Giulia è andata in Tibet. L’ho saputo leggendo qua e là su Facebook, perché con lei non ci sentiamo da tanto tempo, noi che siamo lontane, ma che la nostra amicizia ha sempre superato le distanze, almeno in passato. Eppure le avevo fatto capire che era un momento difficile per me e anche solo un messaggino ogni tanto mi avrebbe tenuto compagnia.
Anche Elena è scomparsa. Anche lei, a parte il lavoro e i problemi con i figli, medita. Lei medita davanti al computer con il guru di turno che si collega con i suoi adepti, e sono ormai tre anni che non si chiede come sto, troppo impegnata nella ricerca di se stessa. Non importa. Ho deciso di non lasciarmi sopraffare dalle delusioni; ho deciso di non aspettare più quello che immancabilmente non arriva per poi restarci male; ho deciso che la solitudine, a volte, è molto meglio di tante amicizie superficiali e ho anche deciso che non voglio più fare quello che non mi va di fare. Non sono fatta per le finzioni, per le maschere di... (continua) Mimmi Due 05/11/2018 - 16:30 commenti 3 - Numero letture:1140
IL MOMENTO DI EVOLVERE L'essere umano ora è costretto a cambiare.
Bisogna cominciare ad abbracciare la tecnologia nelle nostre menti, nei nostri corpi, nella nostra vita. Dobbiamo smettere di giudicare l'aspetto di altre persone, smettere con i pregiudizi, il razzismo e la cattiveria. La civiltà umana deve evolvere è mostrare i muscoli cerebrali. Chi non sarà capace di fare tutto questo, verrà lasciato indietro. Abbiamo bisogno di un mondo migliore, ora!... (continua) Ejay Ivan Lac 22/12/2020 - 18:57 commenti 2 - Numero letture:752
Il morto del paese Quando avevo l’età che non porta rancore, ogni volta che si verificava un funesto naturale nel mio paese, chiedevo a chi pensassi ne sapesse più di me; che cosa fosse la morte, perché si moriva, ma non ottenendo risposte idonee a colmare la mia poco conoscenza in materia di vita, lasciavo correre e permettevo che la mia curiosità tanto invadente perisse; lasciandomi la speranza di poter attingere un giorno, al cumulo dei miei dubbiosi pensieri. Un giorno come tanti, assorto com’ero nella mia candida immaginazione, affacciato alla finestra di casa, vidi passare un gruppo di donne di una certa età. Il loro l’abbigliamento dai colori cupi e malinconici, emanava un sinistro alone di angoscia. Incuriosito per lo strano pellegrinaggio, aguzzai la vista con la speranza di poter carpire, e capire perché un gruppo di attempate donzelle muovesse convinte presso una destinazione tutta da definire. Guardando meglio, nella mischia potei riconoscere mia zia, la sorella di mio padre, alla quale invog... (continua)
CIRILLO CARMINE 11/11/2021 - 10:52 commenti 1 - Numero letture:709
Il Mostro Notte fonda. Mi sveglio, d’improvviso, nel mio letto. Il leggero lenzuolo che ricopre il mio corpo, sembra pesante come fosse di piombo. Me ne libero.
Ancora gonfio e denso di sonno, mi metto a sedere sul bordo del letto. Dove sono le ciabatte? Eccole. Me le infilo. Mi alzo finalmente in piedi e, con passo felpato, arrivo sulla soglia della mia camera. Ne sono sicuro. C’è qualcuno. Tendo le orecchie e resto immobile. Devo sembrare un gatto randagio che, accortosi della presenza di un uomo, resta fermo ad osservarne i movimenti, valutandone la minaccia. Non sento nessun rumore, se non quello del silenzio. Sempre con passo felpato, mi avvio lungo il corridoio, superando, senza remore, il bagno. Anche ci fosse veramente qualcuno, non si nasconderebbe certo nel bagno, no? Approdo, finalmente, nella sala da pranzo. Nel buio, lampadari, comodini, librerie e mobili, sembrano stalattiti, stalagmiti e protuberanze di roccia. Nel buio, le case sembrano caverne. Altra pausa d’ascolto. Il... (continua) Tommaso Ferranti 02/09/2015 - 16:42 commenti 4 - Numero letture:1646
Il naufrago Stava scivolando dal barcone che lo avrebbe dovuto portare lontano dalla guerra. Sentiva che le sue mani allentavano la presa. Era troppo stanco per cercare di opporre resistenza. Chiuse gli occhi e si lasciò andare. Le vesti si gonfiarono dell’acqua del mare e presto il suo corpo aderì al fondale. Era finita. D’improvviso sentì che qualcuno gli liberava il viso dai lunghi capelli che lo ricoprivano e una voce di ragazzo iniziò a parlargli: “Non aver paura, prendimi la mano e vieni con me. Sono il ragazzo che avresti dovuto essere. Ogni povero, ogni derelitto, ha un alter ego che lo attende. Nessuno si accorge di noi, nessuno ci vede, anche se noi siamo sempre accanto a loro e non li abbandoniamo mai. Ma quando loro perdono la speranza, anche noi spariamo. Ci consumiamo come un fiammifero bruciato dall’aria.”. Il naufrago riaprì gli occhi e poi, con voce quasi assente, come parlando tra sé e sé, bisbigliò “Io non ho speranze da molto tempo ormai: anche quando dormo, non sognò più. Non... (continua)
LAVINIA FRATI 31/03/2023 - 12:44 commenti 0 - Numero letture:561
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