RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Il cammeo della granduchessa

Cap. I
Il borgo di San Jacopino e il libro.


Una Firenze calda e assonata s'affaccia sulle righe dei fogli...
Sfogli la tua margherita dai petali appassiti e rimani spoglio davanti al tempo, potresti chiederti qual è il tuo tempo oppure rimanere col dubbio in eterno, è l'eternità che affama l'animo nutrendolo violentemente con le sue sanguinose mani che stritolano ogni barlume di logica.
Il caldo governa e io sono io, padrone del tutto, possessore del nulla e una strada, via Maragliano, sbuca in uno spiazzo dove vicende indicano e un cartello stradale segna un senso unico.
Potrebbe anche essere il 1959, non sono sicuro.
Avevo casa allora in largo san Jacopino, una piazza circondata da molte attività, un rigattiere, uno spaccio di generi alimentari, una piccola macelleria, qualche negozio d'abbigliamento e una pizzeria con a fianco una pasticceria.
Maggio o giù di lì, no, era maggio ora che ci penso non ho dubbi.
Mi dico ho fame, direi meglio che la fame mi parla con una voce... (continua)


Jean Charles G. 02/05/2022 - 13:49
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Brinstone e l\'ombra della gatta

Il bavero del cappotto alzato, gli occhi sbarrati verso il nulla.

«Rivedo così la mia immagine, riflessa su un finestrino, il pensiero d'essere padrone di me stesso e delle mie azioni... Che non corrispondeva mai al mio quotidiano agire fatto di paure e incertezze.
Scorrevano davanti ai miei occhi immagini dai contorni sfumati e ombrosi mentre persone malinconiche nell'essenza e frettolose nel camminare se ne stavano in disparte come fantasmi,
eppure io le vedevo così grevi e tristi nella loro staticità che parevano far parte realmente di un altro vivere.
Una vita distante da quel mondo attuale che le avvolgeva stritolandole con il suo vuoto interiore»

Presi un treno a caso, il primo per la laguna, il lavoro mi attendeva.
Intorno a me percepivo il suono del silenzio, fatto dei frastuoni della quotidianità ed essi sembravano raccontare di ciò che era stato, cosa sarebbe avvenuto solo se... Come la vita andava e perché il mondo era cosi unico e diseguale, un universo seduto su ... (continua)


Jean Charles G. 07/05/2022 - 19:36
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Ovunque ella or sia

«Nell'andare verso nord, sotto la cintura delle Alpi, un crogiolo di case riempie la pianura veneta, qui vi scorre irrequieto il Bacchiglione attraversando le terre del Palladio e gli Euganei colli fino al Patavino capoluogo dove si dirama fino a toccare il Brenta dolomitico e di là va poi a trovar sbocco in quella che chiamano laguna di Venezia.
Guarda l'altopiano d'Asiago dai suoi erti monti il comprensorio sottostante invidioso della nebbia che frequentemente lo riempie.
Non lontano dal luogo di nascita del Mantegna se ne sta il borgo che m’accoglie con la sua torre comunale e il campanile della vecchia chiesa.
La vista che accoglie volge in fronte al colle della Madonna ai piedi del quale, prima d'iniziar la salita che al parco regionale porta, si trova l'Abbazia di Praglia, con la sua millenaria storia.
Al suo interno la biblioteca nazionale ospita molte delle opere di Antonio Fogazzaro lasciate in eredità ai monaci Benedettini, un suo romanzo fu ispirato ai luoghi stessi»
... (continua)

Jean Charles G. 12/05/2022 - 19:46
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La casa di Elisabeth

Capitolo I Monroe

Un velo notturno appariva all'orizzonte delineando indefinite ombre che scolpivano i tetti
creando un unico colore con il verde brunito delle colline.
Qualche casa guardava l'oceano sfogare il suo cupo impeto sulle scogliere e il panorama andava a degradare gradualmente ai margini d'una baia che era un porto naturale per molte imbarcazioni.
Quelle costruzioni davano l'impressione d'essere poste a guardia di remoti pericoli provenienti dal mare e il faro, arrampicato sulla punta del promontorio, illuminava le tempestose serate come ultimo baluardo delle terre abitate messo lì da una mano divina.
Spesso il vento del nord spirava così forte da sospingere fin sulla strada, che costeggiava il dirupo, alti spruzzi di spuma bianca con maestosi salti sul mare agitato.
Un poeta avrebbe definito quel paesaggio come una rara panacea per la propria scrittura.

«Aria fresca della sera che l'anima inviti a rimaner chiusa in se stessa,
in attesa di calde giornate che mai... (continua)


Jean Charles G. 17/05/2022 - 19:56
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La casa di Elisabeth ultimi capitoli

Cap. X Si torna a casa

Elisabeth, immersa nei ricordi, non aveva visto i primi cenni del crepuscolo e quella aria scura di colpo l’aveva riportata nell’incertezza più totale.

La sera mostrava le sue prime ombre e la confusione aumentava nella testa.

«Mi dicesti, padre di cercare il mare ma di non seguirlo, perché?
E qual è mai la ragione o la follia che s’è impadronita di me e sto forse sognando e il tuo libro m’ha resa prigioniera per sempre. Vorrei svegliarmi da quest’incubo ma non so come fare, cosa posso fare
padre?
Sì, torno a casa, sì, farò proprio così»

Percorse la strada che separava la cittadina dal porto senza badare o pensare a nulla, il desiderio era solo quello di rientrare in casa, magari quel sogno angosciante sarebbe terminato.
Una fioca e giallognola luce s'intravedeva dalle finestre….
Il timore la fece avvicinare con “discrezione” alla porta.
Sulla porta un’incisione: “Mr H. Hamilton”

«Ma questa è la mia casa? O mio Dio perché?»

Non sembrava... (continua)


Jean Charles G. 23/05/2022 - 09:32
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