Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

Scrivete un testo all’interno del quale ci sia la frase di una canzone che è motivo di ispirazione p

Le istruzioni sono:

Anche in questo caso Vi chiediamo di apporre una nota in calce con il titolo


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



Compromesso

-No!, no! e poi no!
-Ma mamma?!
-Quante volte te lo devo ripetere ancora?...non devi mettere piede in quel luogo… e soprattutto non devi avere nessun contatto con lei!
-Ma?, potrebbe essere la nostra unica…
-Zitta! Non ne voglio più discutere, e mettitelo bene in testa…cosa fai?, non oserei uscire da quella porta, se fossi in te!
E Carla osò. Uscì da quelle urla che la inseguivano, ma appena chiusa la porta alle spalle, tutto sembrava finire. Immaginò che il problema fossero proprio quelle mura che reggevano il palazzo in cui viveva. La madre urlava e creava problemi solo in quel luogo, ma poi capì che il tutto era dovuto da un’etica moralista in cui non poteva mostrarsi furiosa ai vicini. Con questi pensieri vagò per strada pensando anche all’imminente richiesta di sfratto dovuta dai debiti accumulati dalla madre a causa di vari problemi con l’alcool e il gioco d’azzardo. Si fermò un auto nera, una bellissima BMW metallizzata. Si accostò e una voce femminile disse:
-Carla! Cosa ... (continua)

Salvatore Mauro 25/02/2016 - 15:33
commenti 1 - Numero letture:1301

Argomento: INCIPIT PER UN RACCONTO BREVE

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Eredità mefitica

Quando Alessandro, un ragazzo di quindici anni, vide il fratello maggiore di diciotto, malmenare un suo coetaneo, solo perché quest'ultimo lo aveva guardato e gli aveva sorriso, si gettò tra i due per separarli; ricavandone quasi un occhio nero da parte di un pugno del fratello.
"Levati di mezzo, poppante!" gridò il maggiore.
"Lascialo stare, non ti ha fatto niente."
"E tu che ne sai? Non hai visto come mi guardava questa checca."
La vittima dell'aggressione si pulì il sangue dalla bocca, e disse: "Sei solo un animale. Non stavo sorridendo a te" per poi mollargli anche lui un pugno in pieno viso.
Essendo inaspettato, il colpo fece cadere il bullo. A quel punto, Alessandro guardò la vittima, e gli consigliò di scappare. Il giovane non se lo fece ripetere due volte, e corse via. Una volta in piedi, il fratello maggiore di Alessandro, Diego, se la prese con lui. Lo strattonò per la maglietta e gli gridò:
"Mettiti di nuovo in mezzo, e la ... (continua)

Ivan Bianchi 02/07/2016 - 23:17
commenti 1 - Numero letture:1364

Argomento: SENTIMENTO

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GENOMA

L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo. Insisteva sulla pelle della terra con lo sguardo orientato verso il buio, quasi cercasse di illuminarne i confini per poterci entrare dentro. Non camminava: piuttosto sembrava indietreggiare, alle sue spalle, l’arido edificio dal quale probabilmente proveniva. Guardarlo, da lontano, era come entrare – abusivo – dentro una tavola di Dylan Dog. Eppure era tutto vero, indiscutibilmente reale. Lo si capiva osservando i particolari che solo la vista periferica può percepire: il palo della fermata dei bus, la ragazza che cammina lenta, colonizzata dal suo smartphone; la musica masticata da un rapper e rigurgitata dal finestrino mezzo aperto di un furgone in attesa del verde. Si fosse trattato di un fumetto, sarei andato subito all’ultima pagina per capire chi fosse quell’uomo e che cosa cercasse, dentro quel buio. Ma lui – quasi anticipando la mia... (continua)

massimo fabio 13/05/2016 - 13:42
commenti 0 - Numero letture:1087

Argomento: INCIPIT (inizia il tuo racconto con la descrizione di questo personaggio)

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L\\\'ipnagoga

Non dormivo ormai da un mese, o forse erano due? In ogni caso non avevo idea di che giorno fosse, tantomeno di che ore fossero, ma la luce che si faceva largo grigia quanto la bruma che attraversava, presagiva l'arrivo di un imprecisato mattino e dell'ennesima inutile alba.
Stufo dello scarso ed insoddisfacente sonno chimico avevo deciso, ormai allo stremo, che forse la soluzione migliore fosse che il mio cervello uccidesse il mio corpo o viceversa se preferite.
Ma c'era un problema,
non morivo.
Alcuni giorni prima ero inciampato nella bilancia accorgendomi con uno stupore presto tramutatosi in disinteresse che avevo perso 34 kili o giù di lì, ora lo specchio che avevo rotto con una testata un migliaio d'anni prima mi restituiva l'immagine di un naufrago denutrito in abiti casual decisamente troppo abbondanti, mi sfilai dolorosamente una canottiera più simile ad uno straccio trovato in un'officina che a qualcosa che fosse mai stato indossato.
Le scapole di un uomo alto unoenovant... (continua)

Gian Donetti 17/05/2016 - 23:25
commenti 0 - Numero letture:993

Argomento: INCIPIT (inizia il tuo racconto con la descrizione di questo personaggio)

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Al buio di una caverna…

Il buio è spesso quello che ciascuno ha dentro

Il nostro organizzatore, amico e collega Angelo, aveva programmato, come al solito, una nuova gita per visitare uno di quei tanti famosi castelli sparsi in Sicilia, assieme i soliti colleghi docenti con cui da qualche mesetto non ci si vedeva.

Questa volta la destinazione della nostra escursione, era la visita al castello di Mussomeli, nel nisseno, noto anche come castello manfredonico, fortezza eretta tra il XIV e il XV secolo.

Tutto era stato come sempre prenotato, organizzato alla perfezione, così pure le eventuali soste dopo la partenza in pullman.
Durata del viaggio: alcune ore.

Il gruppo dei quaranta partecipanti riprese così, dopo la pausa estiva, l’abituale ritmo d’allegra spensieratezza. Da considerare che eravamo docenti taluni in pensione , altri decisamente più giovani, ancora in servizio.

Tutto si svolse con la solita briosa prassi.

Un paesaggio multicolore, simile a un quadro di Vincent van Gogh, che sci... (continua)


Vincenzo Scuderi 17/10/2017 - 13:27
commenti 0 - Numero letture:1239

Argomento: AL BUIO IN UNA CAVERNA

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