Volevo rinascere
sorseggiare
le coste
del sole,
riempirmene
la bocca,
saziarmene
fino
a giacere
steso
sul letto
che formano
le mie speranze.
Ma rinascere
implica
sapersi morto,
sapersi morto
è riconoscere
il bisogno
della primavera,
e accogliere la
primavera
è accettare
il corso
dei mesi,
e i mesi,
si sa,
impongono
fioriture
di coscienze,
dettano
il ritmo
nella crescita,
vogliono
radici
ancora
più profonde,
salde
al terreno
dell'essere,
ma il mio
essere
va nutrito,
ancora,
va curato,
di più,
e accogliere
la primavera
in fondo,
è districarsi
con il tempo
come fa
il tempo,
nell'accettazione
dell'avvenire
che nient' altro
è
se non cambiare
restando
se stessi.
sorseggiare
le coste
del sole,
riempirmene
la bocca,
saziarmene
fino
a giacere
steso
sul letto
che formano
le mie speranze.
Ma rinascere
implica
sapersi morto,
sapersi morto
è riconoscere
il bisogno
della primavera,
e accogliere la
primavera
è accettare
il corso
dei mesi,
e i mesi,
si sa,
impongono
fioriture
di coscienze,
dettano
il ritmo
nella crescita,
vogliono
radici
ancora
più profonde,
salde
al terreno
dell'essere,
ma il mio
essere
va nutrito,
ancora,
va curato,
di più,
e accogliere
la primavera
in fondo,
è districarsi
con il tempo
come fa
il tempo,
nell'accettazione
dell'avvenire
che nient' altro
è
se non cambiare
restando
se stessi.

Da Matih Bobek
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Commenti
Questo tuo poetare perde un po' di forza nel continuo spezzettare delle frasi anche se il significato si coglie denso e profondo. Giulio Soro 



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