Come un'ancella ritratta dal Ghirlandaio
con la soave regalità di un angelo
e il piglio terreno di una creatura di carne
vorrei essere per te come un’ancella ritratta dal Ghirlandaio
Non la protagonista della scena affrescata,
non certo una santa o la Vergine
ma nemmeno una giovane nobildonna committente
in broccati sontuosi e acconciature elaborate
dal corteo compito e l’espressone sfingea,
rigida e statica al pari delle trabeazioni sovrastanti,
bensì l’astante partecipe ed esclusa
agli episodi biblici narrati,
dagli occhi cerchiati e l’emozione palpabile,
l’ancella che procede carica di premure
accennando quasi ad un passo di danza,
a un movimento leggiadro
simile a quello della sciarpa
annodata alle spalle,
alle pieghe degli abiti dalle cromie celestiali
o armoniosamente complementari.
Sì, riposta la mia naturale inclinazione al potere
che mi rende a volte crassa e orgogliosa,
voglio essere per te un’umile figura longilinea e delicata
dipinta da un probo pittore del Quattrocento.
Emanerei così sempre
la grazia fresca dell’istante,
del tempo pienamente vissuto.
Quel tempo che non si ferma e non fugge
ma scorre
nello spazio intenso della vita.

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La cosa meravigliosa sarebbe quella di riconoscersi nella propria credenza e non nuocere agli altri!
Mi accorgo di essere sconfinato oltre i limiti del nostro argomento...rientro nei limiti e dico che: Sì, come dici, l'importante è riconoscersi!
Una serena serata!





Tutto può contenere poesia senza necessariamente doversi leggere in rima o in colonne di strofe.
C'è poesia in questo tuo pezzo pur non essendo una poesia.
Come ho avuto modo di esprimere già, su un altro pezzo letto in questo sito, scrivere in prosa e incolonnare in forma poetica non serve a trasformare prosa in poesia.
Non sono critico, esprimo un mio concetto estetico!











Riconosco una nobiltà d'espressione nelle, e tra, le righe, anche se non le chiamerei propriamente versi.



