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Aspettando l'autunno

Polvere. Polvere sugli occhi, polvere sul cuore.


Passeggiava solitaria e sentiva la polvere addosso. La faccia segnata dalla giornata di lavoro, la mente sgombra da ogni pensiero profondo. La musica nelle orecchie batteva, batteva forte, battevano le sue scarpe sull'asfalto caldo, batteva lo stomaco che reclamava la cena, battevano gli occhi cercando il risveglio.


-Finirà questa giornata finirà presto questo torpore- si ripeteva - non si può dormire per sempre -
I piedi viaggiavano a rilento, la sua mente viaggiava a rilento, la mancanza correva forte. Un vortice rapidissimo di immagini sbiadite tempestava i suoi ricordi e rendeva la realtà più vera, più sopportabile, più reale...ma i colori...che fine avevano fatto i colori?


Lei intanto si vestiva di nero e aspettava l autunno: il bordò delle foglie, il marrone intenso della terra. I rumori. La pioggia che testarda lava ogni cosa. Un ombrello per coprirsi, trovare riparo sotto qualcosa come un gatto imbronciato.
Non le era mai piaciuta quella stagione -definita da tutti tipo da estate- detestava da sempre anche l'inverno. Ma ora, ora che tutto era cambiato, la placidità di un tappeto di foglie e di un "crac" sotto i piedi ben si adatta all'apatia del suo animo dormiente.
Il caldo la soffocava, il sole la feriva.


Sperava nel freddo e nella sua durezza, aspettando di rinascere rondine e volare via.




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Racconto scritto il 30/09/2015 - 18:48
Da Michela Pomobello
Letta n.1276 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Dimenticavo:
se ti fa piacere, sarò lieto di ricevere le tue risposte, giusto per capire se sono riuscito a tracciare correttamente i tuoi lavori attraverso le mie disamine.
Ti auguro buon pomeriggio.

Giuseppe Scilipoti 22/08/2018 - 16:03

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Inoltre adoro molto anche le immagini che crei che richiamano appunto la stagione autunnale, e alcune sonorità che sono troppo azzeccate per essere solo spontanee per non parlare dell'attenzione e la cura che metti in ciò che scrivi.
Il testo l'hai scritto nel 2015, beh...paradossalmente l'Autunno e alle porte, presto avremo le foglie ingiallite,alle castagne, le giornate che si accorciando ma pur sempre una lunga vita davanti. La tua primavera tanto desiderata prima o poi ritornerà. Brava!

Giuseppe Scilipoti 22/08/2018 - 15:58

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Noto che sei molto ben predisposta a questo genere di testi, hai scritto un testo malinconico come solo l'Autunno sa essere, in questo componimento la stagione intesa come provvisoria fine in attesa di un rigenerante inizio.
Mi piace questo tuo modo spiazzante di concludere i testi e faccio per cui riferimento anche al tuo ultimo scritto pubblicato ovvero "Girasole", infatti con un tocco di realtà riesci a penetrare a a spezzettare rendendo penso più digeribili le illusioni e le paturnie.

Giuseppe Scilipoti 22/08/2018 - 15:52

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Ciao Anna, ti ringrazio!

Michela Pomobello 03/10/2015 - 12:24

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Le stagioni che si conformano al nostro modo di essere, di sentire il mondo attorno. L'Autunno con i suoi caldi toni e la sua malinconica bellezza si adatta di più ad un animo tormentato.Una lettura interessante. Ciao

Anna Rossi 01/10/2015 - 05:27

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