Circa 74.000 anni fa una simile tragedia fu sfiorata: un vulcano, che poi è sprofondato lasciando una voragine lunga cento e larga sessanta chilometri, che successivamente si è riempita di acqua formando il lago di Toba nell'isola di Sumatra, compì un'eruzione così catastrofica che i duemilaottocento miliardi di metri cubi di polveri scagliati nell'atmosfera, oscurarono quasi completamente il sole. La temperatura precipitò di circa 15-16 gradi, e ci mise 1.800 anni per tornare ai valori precedenti. Purtroppo, il mondo a quell'epoca si trovava già in uno dei periodi più gelidi della glaciazione di Würm; le terre si trasformarono in gelidi e aridi deserti in cui sopravvivevano solo radi arbusti e alberi che resistevano stentatamente al gelo e alla quasi mancanza di fotosintesi, e in cui vagavano i pochi animali e uomini che riuscivano a sopravvivere. Per il genere umano la moria fu così disastrosa che le ricerche sul DNA mitocondriale indicano che tutti gli esseri umani oggi viventi, discendono da un unico maschio vissuto in quell'epoca. (Per meglio precisare, non bisogna pensare fosse sopravvissuto un solo uomo, però ne sopravvissero così pochi forse duemila in totale, che le discendenze degli altri andarono perdute. Per fare un esempio: se per assurdo fossero esistiti i cognomi e quel tale si fosse chiamato Galbiati, oggi ci chiameremmo tutti Galbiati. Di donne, invece, ne sopravvissero di più; la nostra madre comune più antica è vissuta almeno 25.000 anni prima dell'antenato maschio, o forse addirittura 125.000 anni prima.)
Per le altre specie umane che allora abitavano la terra, la catastrofe fu invece il preludio dell'estinzione. Mentre i nostri antenati Sapiens vivevano in Africa dove il clima rimase comunque più mite e dove, soprattutto lungo le coste, poterono sopravvivere comunità che si nutrivano di molluschi, per gli Homo Erectus, che probabilmente stavano già estinguendosi, che vivevano in Asia, e i Neanderthaliani che vivevano in Europa e Medioriente, gli effetti furono più disastrosi, cosicché quando il clima ritornò discretamente mite, i Sapiens si ripresero rapidamente e cominciarono a sciamare fuori dall'Africa passando dall'odierna Israele, seguendo la linea costiera asiatica, penetrando in terre quasi disabitate. Gli scontri fra etnie e la concorrenza alimentare, portarono rapidamente alla scomparsa dell'Homo Erectus e, nel giro di poco più di 40.000 anni, alla scomparsa dei Neanderthaliani.
Una conseguenza di quella catastrofe perdura ancora oggi: discendendo da pochissimi individui gli esseri umani hanno tutti un patrimonio genetico molto simile. È per questo che l'unione fra consanguinei provoca gravi danni nella prole, cosa che in altre specie animali non avviene.

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