OPERA

Viene incontro
a me correndo,
il ricordo usurato
di un tempo fuggito.
Lungo le corte
onde sonore il
cuore non muore
come dovrebbe.
La strada che vedo
è una lama di
luce stranita,
vanno i pesi
degli anni io
un nulla, io fui,
ora sono biancospino
che nessuno ha
tra i capelli,
ma canto sopra
le spine e di
cristallo ho
il respiro, mia
è la curva d'asfalto
che rasenta la
china.
In questo giorno
estremo sento
imbrigliato anche
il vento che è
solo, come un
vuoto cade e
sparisce.
Nessuna tra tutte
le mie solitudini
pare quella
più tenue.

Opera scritta il 25/09/2025 - 12:47

Da Anna Cenni

Letta n.200 volte.

Grazie, a voi un abbraccio stretto!Bellissimi tutti i commenti!

Anna Cenni 25/09/2025 - 19:24

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Soli, nel tempo che rapisce i nostri giorni, lungo ampie curve, dove il cielo assiste. E noi lo guardiamo perplessi, mentre gli occhi si vorrebbero chiudere, per non vedere troppo di ciò che nel mondo accade. Molto intensa come sempre. Complimenti Anna

MARIA ANGELA CAROSIA 25/09/2025 - 19:21

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Lungo le corte
onde sonore il
cuore non muore
come dovrebbe

...sono righi di altissima lirica, intensi e colmi di poesia.
La chiusa è un valore aggiunto.
Complimenti

Mirko D. Mastro 25/09/2025 - 19:14

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Grazie tantissime Mary e Francesco!

Anna Cenni 25/09/2025 - 18:22

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Il peso degli anni e la solitudine, cantare sulle spine sperando in una nuova luce, toccante.
Ti abbraccio

Mary L 25/09/2025 - 18:10

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In definitiva siamo tutti soli nella vita e dobbiamo trovare in noi le giuste motivazioni per andare avanti. Un bel lavoro complimenti, ciao

Francesco Scolaro 25/09/2025 - 17:41

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