Di morte  o di vita 
In guerra  e per gloria ,
In ogni sono sonate ,
per ogni favella ,favellate.  
Quinci più e grosso il tintinnio 
di campane  quand'è  che giubilar
ci face ,a pasqua  ,al cristo 
la salita al ciel rammentate .
Ai sovrani devote ,
In  nuova  legge  , coro al banditore .
Come un frullo  d 'ali leggere ,
vanno le note  talora stonate 
nell 'aere libere  e lontane .
L' ora del vespro  v intonatate  
come un canto soave ,
che rallegra la sera .
Di lungi tra  le foschie del crepuscolo ,
svetta il campanile  qual  torre  
ferma  al  vento non cade .
Par che s'introna tra colli ,monti, 
tra prati giallo di grano  ,
balzi rocciosi  ed aspri.
La domenica  lo stuolo  di fedeli ,
ricorda il Signore .
Sì rincorrono  lodi d' amore ,
scandito  dal rintocco di campane. 
E'  la fede che urla ,grida alle porte del cuore .
Io mi ricordo  le giornate lontane, 
del bel canpanil  nascosto 
dalla siepe lontana .
Ei di in ora in ora  segnava la giornata .
Per chi suona  ,la nota 
di campana  triste e lenta? 
Era per te padre ,nel far di  settembre ,
ma ben avrei amato  un grillo 
fra   erba al sol di fine estate .
Di Francia  o d Anglia
Germania  ,d Italia  ovunque 
Il loro ritoccare ,
ti rende cittadino d 'ogni patria .
Per la patria  avete  lottato 
al fil di baionette   e cannoni 
sangue  ,dolore .
Militi sconvolti
ma nel petto il disio  
di.liberta'. 
Dolce e morir  per il suolo natale ,
ma piu dolce' s'accompagna 
Il vostro  melodico lamento .
Corrado cioci
            
 Poesia scritta il 25/05/2019 - 20:56
Poesia scritta il 25/05/2019 - 20:56| Voto: |  su 1 votanti | 
Disegnata magistralmente attraverso il suono delle campane
Complimenti
 laisa azzurra
laisa azzurra   26/05/2019 - 15:00
 26/05/2019 - 15:00  
                        


