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miscuglio
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Bella,
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Ti sogno,
ossessione
di libertà
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Portatrice
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e del pensiero di Svevo.


Desiderata,
in passato,
dallo slavo
e del tedesco.


Perché,
perché
non sei
tu casa mia?


Perché
sei lontana,
perché
non vedo il tuo orizzonte?


Vorrei
vedere la Bora,
non lo Scirocco
del Sud Conservatore.


Perché
tu Mezzogiorno,
con le tue menzogne,
mi chiudi in gabbia?


Perché,
tu, infernale Sud,
falsa patria, sottomessa,
mi tieni prigioniero.


Per quanto
mi terrai in gabbia
affinché io
non torni a casa?




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Poesia scritta il 29/06/2015 - 10:08
Da Claudio Renna
Letta n.1303 volte.
Voto:
su 4 votanti


Commenti


Bella molto bella.. non la conosco ma sento dire che è stupenda.. Complimenti bellissima dedica. e bella anche la foto. ciao buona giornata.

Maria Cimino 30/06/2015 - 06:48

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Amorevole dedica ad una bellissima città con una delle piazze più affascinanti che abbia mai visto, protesa verso il mare come per abbracciarlo. Ciaooo

Fabio Garbellini 29/06/2015 - 17:08

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Bellissima descrizione di una città che non ho avuto il piacere di visitare ma sei riuscito a farmela vedere.Anche io meridionale mi rendo conto a volte di troppe differenze tra la nostra condizione e la loro,sebbene resti orgogliosa sempre dei miei luoghi!Ti auguro che il tuo sogno si avveri!

Papavero nel vento ... 29/06/2015 - 15:44

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Grazie per la precisazione, Darkkozak Claudio, perché la tua chiusa:
"Per quanto
mi terrai in gabbia
affinché io
non torni a casa?",
lascia proprio intendere un ritorno alle radici. T'auguro che il sogno s'avveri.

Arcangelo Galante 29/06/2015 - 15:42

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Posso dire una cosa? Sono meridionale, anche se c è qualcuno della mia famiglia che ha origini settentrionali, ma qui a Bisceglie, non mi sento a casa, Trieste da sempre mi affascina. Spero però che un giorno diventi casa mia.

Darkkozak Claudio 29/06/2015 - 15:27

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Posso dire una cosa? Sono meridionale, anche se c è qualcuno della mia famiglia che ha origini settentrionali, ma qui a Bisceglie, non mi sento a casa, Trieste da sempre mi affascina. Spero però che un giorno diventi casa mia.

Darkkozak Claudio 29/06/2015 - 15:27

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Una dedica poetica alla splendida città di Trieste, alla sua ricchissima storia che l'autore descrive con minuzia di particolari, ora che sembra risultare intrappolato in un paese che lo tiene lontano dalle proprie origini. Vividi permangono i ricordi, alimentati dalla speranza, un giorno, di poter tornare ai luoghi del cuore. Un testo molto bello.

Arcangelo Galante 29/06/2015 - 15:15

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Ancorchè meridionale , conoscecndo Trieste non posso che capire quanto agognato sia il suo splendore, la sua cultura e la sua incantevole natura. Le radici son pur sempre radici.

luciano rosario capaldo 29/06/2015 - 15:10

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