RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
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Jack Il suo nome era (ed è tuttora! ) Filippo, per gli amici, Jack. E, dai tempi della scuola, fin da bambino, tutti lo chiamavano in diversi modi: Fil, Pippo, Pipino e anche Filippino. Sapevamo bene che odiava i soprannomi e i diminutivi. Ma a noi che...
Quella mattina, durante la lezione di matematica, il professore chiamò proprio lui alla lavagna, Filippo. "Signor Rossi, ci disegni un triangolo rettangolo. Filippo, il signor Rossi, disegnò la figura e rimase immobile a guardare la sua opera. Dopo qualche secondo il professore, come suo solito, tuonò: "Dia un nome a quel triangolo! Bastava mettere ABC sui tre vertici e Filippo, lo sapeva bene. Ma lui no! Quella mattina no! Disegnò una nuvoletta sopra il vertice superiore, come quelle dei fumetti e scrisse dentro: "Il mio nome è Jack. Poi si voltò verso il professore, mostrando tutta la sua soddisfazione. Venne richiamato dal Direttore d'Istituto ed ebbe qualche nota di demerito. Da quel giorno lo chiamiamo Jac... (continua) Loris Marcato 17/01/2023 - 15:41 commenti 7 - Numero letture:574
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
KOCIS Kocis. Per noi ragazzini del quartiere questo era il nome di Mario “el barbè”.
Mi portava mio padre “Tra quanto passo a ritirarlo?” Quel “ritirarlo” ero io, quasi come un pacco e come tale venivo trattato. “Siediti lì ! No ! Non sulla poltrona, sullo sgabello, prenditi Tex o Topolino e fai il bravo!” mi diceva Mario con sussiego assicurandosi che mio padre, conosciuto da tutti come “el prestinè” lo sentisse. Dal mio sgabello puntavo la poltrona girevole bianca e nera dove si accomodavano gli uomini per essere sbarbati o per il taglio dei capelli. Quella poltrona mi piaceva perché era come una giostrina sulla quale contavo che se avessi seguito tutti i comandi di Mario, poi, mi avrebbe fatto fare due o tre giri. Sul tavolino c’erano sempre La Gazzetta, Il Giorno e La Notte quasi a significare che lì dentro c’era tutto quello che dovevi sapere. A volte però qualche uomo bisbigliava all’orecchio di Mario che, interrompendo per un attimo il suo lavoro, scostava una pesante tenda di v... (continua) Roberto Colombo 12/04/2017 - 19:18 commenti 2 - Numero letture:2401
L' INCONTRO L’INCONTRO
Patrizia Lo Bue 05/08/2020 - 15:31 commenti 0 - Numero letture:869
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
L'amore dell'infanzia Il risveglio mattutino è sempre molto bello non m'alzo mai con il sonno negli occhi sono sempre in ritardo per scoprire il mondo che mi circonda, l'esistenza è ai primi albori ed è li che mi aspetta per essere contemplata nell'emozione, pronta ad accogliermi tra le sue braccia per viverla, dopotutto è un'opportunità; ho sconfitto milioni di spermatozoi, sono arrivato primo in assoluto all'obbiettivo della vita!
Sono molto felice qui dove sono e non vorrei essere altrove! Non esistono stagioni preferite nel mio inizio, tutti i giorni splende il sole se non in cielo, nel mio cuore di piccola bambina. Eugenia Toschi 29/09/2018 - 18:39 commenti 3 - Numero letture:1300
L'Arcobaleno a rotelle Che giornata, quella di Venerdì! Dopo la terapia antalgica in ospedale al mattino, nel pomeriggio, come a voler riprendere le posizioni perse, il Dolore ha contrattaccato con violenza. Un assalto su più fronti, devastando e torcendo budella e visceri; acquisendo nuove tattiche offensive, ha disperso i suoi nemici e riconquistato il mio corpo. Solo il cervello era attivato a cercare una ragione, una soluzione, una tregua, un compromesso, un armistizio o, almeno, un momentaneo cessate il fuoco per raccattare i brandelli delle illusioni, lasciati in pasto alla realtà.
Daisy, innamorata com’è, mi guardava con occhi impotenti ed acquosi e seguiva ogni mio passo, come fosse in grado di reggermi, se fossi crollato a terra. Marcello Caloro 24/05/2015 - 17:32 commenti 0 - Numero letture:1430
Opera non ancora approvata!
01/01/1970 - 01:00 commenti - Numero letture:
L'arrivo “Piacenza, stazione di Piacenza.”
La prima volta che sentì questa frase era la fine di maggio dell’ottantanove, dopo un interminabile viaggio durato otto ore sulla tradotta militare. Neanche mio nonno, ai tempi della guerra, doveva aver fatto un viaggio così lento ma cavolo! Stavamo entrando negli anni novanta, erano passati cinquanta anni! Destinazione Piacenza, appunto. E dov’è? Quando me lo comunicarono, al CAR, ne avevo solo un’idea vaga. La cosa buona fu che seppi che andavo a un distretto, anzi al “Consiglio di leva” l’organo che era preposto alla selezione dell’idoneità dei diciottenni nelle province di Parma, Piacenza e Reggio. Le truppe ducali. Dell’intero treno eravamo in quattro ad andare al distretto, il resto era destinato al “Genio Pontieri”, una caserma operativa. Una massa di soldati, appesantiti da zaino militare e valigia per gli abiti civili, inquadrati a gruppi dai caporali del “Genio” e sistemati sui camion. “Non siete con noi!” ci dicevano i caporali, ver... (continua) Glauco Ballantini 16/11/2020 - 11:46 commenti 4 - Numero letture:1030
L'estate che vorrei Il telefonino tra le mani, pesa come pietra
bruciata al sole, col respiro imprigionato tra le corde di una voce che trema e che esita a comporre quel numero rimasto fisso nella mia memoria, alla fine uno dopo l’altro i numeri sfilano sul display. I secondi dell’attesa sembrano eterni, ma alla fine sento netti gli squilli, ognuno trafigge il mio cervello come colpi di mortaio. A ritmo accelerato attendo di sentire quella voce tanto conosciuta ed amata che mi risponde con due semplicissime paroline: “ Si, pronto?.” Intanto mi chiedo : -“Risponderà? E se avesse cambiato numero?”. Con il cuore che ha ormai superato la soglia della gola, la sua voce mi arriva chiara, cristallina e calda, col suo inconfondibile accento, esattamente come la ricordavo. Cerco di frenare l’emozione che attraverso il tono della voce tradirebbe la mia finta calma. Al suo secondo appello alla fine rispondo : “ Ciao, sono io”. Non ho bisogno di presentarmi sarebbe inutile e superfluo. “ Cara,... (continua) santa scardino 15/08/2022 - 19:31 commenti 7 - Numero letture:601
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