RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

LA STORIA DI MAMMA GATTA


Sono figlio di agricoltori Abruzzesi e ho nel sangue la passione per la terra e per gli animali domestici. Finiti gli studi, mi sono trasferito per lavoro in una città dell'Alto Lazio. Dopo alcuni anni, ho acquistato un terreno con qualche pianta da frutto e un casaletto. Nel tempo libero, cominciai a coltivarlo. Qualche volta, mi portavo da mangiare e mi fermavo fino al pomeriggio inoltrato. Ogni tanto vedevo arrivare un gatto che si avvicinava miagolando e io gli davo qualche avanzo del pranzo. Dopo qualche giorno, ho notato che al gatto cresceva sempre più la pancia, fino a che mi sono reso conto che si trattava di una gatta che stava per diventare mamma. Da quel giorno cominciai a portare anche qualcosa da casa, per alimentare meglio la gatta e i suoi figlioletti in grembo. Dopo una settimana circa, mi sono accorto che la gatta non aveva più il pancione e ho capito che erano nati i gattini. Da quel giorno, ho cercato di portare qualcosa in più per nutrire meglio mamma gatta che orm... (continua)

Sabatino Santucci 12/02/2022 - 01:08
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La storia di Lucky


Gli occhi dolci e malinconici d’un cane legato al palo, incrociano i miei. Mi guardano imploranti chiedendo una carezza, un po’ di pane,due gocce d’acqua! Mi guardo attorno speranzosa, m’illudo,cerco stupidamente, le tracce di un probabile padrone, ma di lui neanche l'ombra. Mi sono fermata un attimo,a sgranchirmi un po’ le gambe,lungo la strada di questa periferia, senza case deserta e brulla. Pochi alberi sparsi, e questo povero e solitario palo a cui lo hanno egoisticamente imprigionato. Provo ad allontanarmi,ed il cane comincia a guaire,temendo che anch’io lo lasci lì,solo e legato a quel palo che lo condanna all’immobilità.Lo guardo,con più attenzione, sta male, mi appare smagrito. Gli tasto il collo cercando una targhetta un qualcosa che mi dica almeno il nome... niente! Un cagnone buono, una montagna di pelo e affetto senza un nome. Abbandonato e privato pure della sua identità.Sdegnata per tanta crudeltà, istintivamente lo slego e lo faccio salire in macchina. Si,lo so,me ne pe... (continua)

Carla Davì 07/02/2013 - 21:07
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La strega del paese.


La gente mormora su tutto, mentre le persone di una certa età inventano storie o fatti, che guarda caso sono sempre accaduti quando loro erano bambini; non a caso è nato il detto che: i vecchi e i forestieri possono raccontare quel che vogliono; per il semplice fatto che nessuno può andare a verificare data l'incongruenza dell’età con le epoche. Tempo fa alle pendici di un piccolo monte esisteva un paese, che mostrava con vanto a tutti i forestieri la sua fattura artigianale; ponendo in evidenza il bianco uniforme delle mura levigate. Un lungo sentiero partendo dalla pianura e passando nel mezzo di un piccolo bosco collegava il paese al resto del mondo. Nel mezzo di questo piccolo bosco esisteva una casa mezza diroccata. Il suo aspetto a dir poco sinistro, metteva inquietudine a i vari passanti, che per la prima volta percorrevano il sentiero che conduceva al paese. La casa non era disabitata; ci viveva una vecchia Signora, che rimasta sola perché vedova e senza figli, non avendo ... (continua)

CIRILLO CARMINE 13/10/2020 - 11:28
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La suora di Vigevano


30 Giugno 1976: data fatidica in quanto, il giorno seguente, avrebbe avuto inizio, con la prova scritta di italiano, il mio esame di maturità, e di conseguenza la libertà dall'oppressione scolastica giornaliera!

La data si rivelò fatidica anche per un altro motivo, unico nella storia della maturità. Una suora, preside di un istituto privato di Vigevano, si fece indurre in tentazione da un sedicente provveditore agli studi ed aprì il plico contenente i titoli dei temi, innescando una fuga di notizie che in fondo rappresentava il sogno di tutti gli studenti: conoscere in anticipo gli argomenti su cui vertevano i temi! La suora ebbe però una crisi di coscienza è rivelò l'inghippo.

Quella sera, al telegiornale, si rincorsero le notizie più disparate: avrebbero rimandato la prova?

Ci furono vorticosi giri di telefonate con i compagni di classe. Che facciamo? Che faranno? L'incertezza regnava sovrana. Qualcuno non fu possibile contattarlo perché i genitori, per preservare la sua t... (continua)


Andrea Guidi 15/06/2021 - 19:01
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La Terremoto


Era di una pinguedine esagerata. Stava seduta per delle ore su una sedia impagliata che scompariva del tutto sotto la sua mole. Faceva l’uncinetto e si godeva l’ombra di una pianta che stendeva i rami sull’ingresso del negozietto di alimentari.
Dopo il deserto della controra, la piazza cominciava a rianimarsi. Un’arietta asciutta rendeva gradevole il clima di quella bella giornata di luglio. Era la tipica situazione atmosferica che Giuseppe godeva in quel paese dell’Alta Irpinia. Suo padre, originario del posto, vi trascorreva i due mesi di vacanza con tutta la famiglia.
Il ragazzo si avvicinò alla donna.
– Avete del riso? – domandò con voce un po’ incerta. Nonostante la bonarietà casalinga, la bottegaia gli incuteva un po’ di timore. Aveva infatti due folte sopracciglia e lineamenti spigolosi.
Lei distolse lo sguardo dal suo lavoro e squadrò il ragazzo con espressione vagamente inquisitoria.
Giuseppe provò una sensazione di insicurezza. Sapeva che il ris... (continua)

Giuseppe Novellino 12/07/2016 - 19:19
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La Tv a colori


Quando a casa arrivò il primo televisore a colori era il 1978. Probabilmente furono molti a comprarne uno quell’anno.
Di colpo il vecchio televisore in bianco e nero appariva meschino e inutile di fronte alla fresca esuberanza del progresso dell’elettronica.
Una volta acceso, il miracolo delle immagini colorate ci presentò una puntata della “Casa nella prateria”, praticamente il primo programma a colori che ho visto in assoluto.
La trasmutazione dal bianco e nero al colore se non aveva reso più simpatico quel telefilm aveva di certo inebetito tutta la famiglia che, sorridente, guardava ipnotizzata il verde della prateria degli Ingalls.
A scuola capitava spesso di raccontarci qualche episodio di quel telefilm, l’indomani avrei esordito dicendo che io lo avevo visto a colori, assicurandomi chiaramente di raccontarlo a chi possedeva ancora un apparecchio in bianco e nero.
Ma nel 1978 non prendemmo la Tv a colori per indovinare la tinta dei calzoni dell’ex attore di Bonanza. Nel 19... (continua)

. Marca Budavari 15/07/2016 - 18:12
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La valigia


All'aeroporto di Fiumicino, mentre procedevo a singhiozzo verso i controlli di sicurezza, una ragazza, annoiata da quel profluvio di persone, attaccò bottone con me.
Scoprii che l'attraente ma logorroica biondina era di origine svizzera e che doveva prendere un volo per Ginevra. Io, invece, le raccontai in breve della mia relazione a distanza e che ero diretto a Varsavia, dalla fidanzata.
«Che bella valigia da avventuriero!» esclamò la ginevrina di punto in bianco, osservando la Samsonite che stavo strascinando, piena zeppa di adesivi di svariati luoghi.
«Già!» le risposi sornione, indicando con il dito indice. «Hotel Hilton di New York, Hotel Mediterraneo di Atene, Bangkok, Malaysia, Jakarta, Cheng Resort di Hong Kong, Pretoria, Bogotà, Tibet, Hammamet Resort di Tunisi, Costa Rica, Paraguay... eh, avoglia.»
«Ti manca il panama.»
«È vero, un giorno spero di farci una capatina.»
«No, intendevo il cappello in testa.»
Sorridemmo entrambi. Quasi ci dispiaceva di essere in prossimità... (continua)

Giuseppe Scilipoti 30/03/2020 - 07:51
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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La via della carta


Si potrebbe scrivere sulla carta, non camminare sulla strada dorata, a che ti servono i buchi sulle suole se i sassi non ti toccano e si aprono ai tuoi passi mentre l'umanità spegne la fiamma di una candela sulla pelle degli altri?
Si potrebbe conoscere la carta. Non è tutta uguale.
Lo sapeva bene lei che a quindici anni aveva imparato a usarla. Ne preparava i pacchi stendendola sotto al banco di legno massello, con gli intarsi da spolverare bene e quella curva alla fine che accompagnava il passaggio verso il magazzino, nel retrobottega, avanti e indietro fino a consumare le scarpe. Lei. Ogni volta che la guardavo pensavo che Angie Dickinson non potesse avere gambe più belle delle sue, che gli occhiali un po' troppo spessi diluissero l'intensità del verde degli occhi. Dovevi andare oltre le lenti per capirne il guado.
La carta da zucchero, azzurra, con un effetto ottico correggeva il colore giallastro di un prodotto non sbiancato. Lei ne faceva pacchetti, a barca, arricciando la pop... (continua)

Grazia Giuliani 23/06/2020 - 12:16
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La Vipera, e lo Spirito con la Scure


Su quelle terre del Sannio, sullo spartiacque dell’appennino Campano-Molisano, l’estate era piuttosto breve, e già con i primi temporali d’agosto si poteva ben dire che l’estate fosse finita. Si diceva che le stagioni contassero su “dieci mesi di freddo e due di fresco”… e nei detti popolari c’è sempre qualcosa di vero. Tuttavia l’andamento di quella stagione sembrava smentire ogni statistica o convinzione.
Eravamo alla fine di agosto e non pioveva da mesi ormai. Qualche sporadico e debole temporale aveva solo aumentato la sensazione di disagio… e fiaccato la speranza. Avevo all’incirca undici o dodici anni ma dimostravo più della mia età. Era la metà degli anni settanta.

Una ventina di pecore sbilenche, dopo la tosatura, mostravano ancor più la loro triste magrezza. Poi cerano le quattro mucche e i tre vitelli che non se la passavano meglio.
Mio padre, facendo la proporzione con le magre risorse economiche, aveva sostenuto un grosso investimento recintando col filo di fer... (continua)


Francesco Gentile 28/07/2016 - 11:01
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