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L'ultima invenzione del Professor Portland

E' passato un anno da quando è uscita in commercio la mia ultima fatica.


Non credevo che potesse riscontrare un grande successo, anzi ero alquanto scettico, a distanza di un anno, invece, mi rendo conto di quanto sia stata apprezzata.


L'azienda che ha messo in vendita la mia invenzione non era pratica del mondo dove questa sarebbe andata ad "operare", in base agli studi dei suoi esperti si era stabilito che sarebbe stato possibile ottenere un buon riscontro economico.


Abbiamo iniziato quasi in sordina, il campo dove dovevamo operare era, ed è, piuttosto spigoloso, se posso usare questo termine.


Cosa ho inventato?


Prima di convincermi, il mio amico Hebert, ha impiegato un po', ha sudato le famose sette camicie.


Hebert è un ingegnere, oltre che amico di vecchia data, che ha visto nella mia invenzione una utilizzazione ampia, anche in campo militare.


Ebbene ho inventato un ologramma ad alta densità di energia, detto così sembra non dire nulla, in pratica significa che lo strumento da me inventato è in grado di riprodurre, in modo tridimensionale, qualsiasi oggetto, questo appare come reale.


La mia "fatica", mi piace definirla così, è uno strumento che riproduce un ologramma di una persona da utilizzare nei cimiteri, un'evoluzione, almeno per me, della vecchia foto nella lapide.


Nel cimitero della nostra città, lo scorso anno a oggi, è apparso il primo strumento.


Io stesso sono stato presente alla sua accensione, era di una signora di 65 anni, il marito, un dirigente della ditta che produce lo strumento, che giusto per saperlo si chiama: Olomen, aveva voluto, per la sua cara, questo nuovo modo per ricordarla.


Non è semplice, per tutta la famiglia, l'approccio con il nuovo strumento, questo, infatti, riproduce non solo la figura della persona anche la voce.


Un computer ha in memoria tutta una serie di parole, in alcuni casi dei veri e propri discorsi, che la persona cara era solito dire, inoltre l'ologramma è in grado di cambiare, nel senso che può apparire vestita in modo diverso nell'arco dell'anno, esempio d'estate può apparire in maniche corte mentre in inverno in capotto.


I giornali inizialmente avevano trascurato la mia invenzione, a molti sembrava qualcosa di cattivo gusto, pochi articoli avevano segnalato l'apparizione dell'Olomen, penso che chi li scriveva era convinto della rapida scomparsa di questa stranezza o forse non avevano percepito la portata della novità.


Pian piano, invece, la gente ha iniziato a voler ricordare i propri cari in questo modo, le richieste aumentarono in modo imprevedibile, incominciai a ricevere tantissime lettere, anche i giornali, che inizialmente mi avevano sdegnosamente snobbato, mi cercavano per conoscere da me come funzionava e come sarebbe cambiata questa novità.





Come parcheggio davanti al cimitero vedo avvicinarsi una serie di persone che, evidentemente, mi hanno riconosciuto.


Si fermano davanti a me, sorridono, non so cosa dirgli, poi una di queste mi dice che inizialmente era contrario a questa "cosa", così definisce l'Olomen, poi, dopo che aveva parlato con alcune persone che lo conoscevano, si era ricreduto, solo che oramai era tardi perché molte cose della sua amata moglie erano purtroppo irreperibili, quindi il programma era molto limitato, ma anche con quelle limitazioni lui era contento di poter rivedere la sua amata, parlarle, mi ringrazia, vorrebbe continuare a parlare ma io ho un appuntamento, il gruppetto mi segue domandandomi mille cose, chiedendomi i prossimi sviluppi di questa mia opera, parlo e cammino, sono contento che questo strumento sia utile, almeno a molte persone.




Non tutti sono contenti dell'Olomen, molti lo trovavano orribile, quasi che un proprio caro, in questo modo, non riuscisse a trovare mai pace, io non la vedo così, per me è l'evoluzione della fotografia nella lapide, comunque capisco che a molti questa novità possa creare un certo disturbo.


L'olomen ha preso talmente "piede" che sono in tanti che hanno richiesto la presenza di esperti della ditta Fox Graphic, che produce lo strumento, per stabilire come apparire ai propri cari una volta che loro non ci saranno più, infatti occorre una scansione per apparire in modo indistinguibile dalla persona vera, le estrapolazioni da immagini in 2d creano, comprensibilmente, delle "sbavature", delle imperfezioni, naturalmente in mancanza di altro queste sono le uniche immagini da utilizzare, solo che la ditta, non prevedendo a breve un così ampio riscontro, non ha tanti esperti, mi ritrovo, dunque a formare tanti giovani ingegneri per far fronte alle richieste.




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Racconto scritto il 16/05/2011 - 07:59
Da Massimiliano Casula
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