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= Poesia
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A voi

A te, piccolo uomo sconfitto dalla vita,
Dedico la mia voce, il mio grido,
Purché, dall'angolo della stanza tu raccolga i tuoi pezzi,
Buttandoli in una sacca sulla schiena
E alzandoti, incominci a gridare insieme a me partendo per un nuovo viaggio.


A te, piccola grande donna
Con i sogni chiusi a chiave
Nel baule sotto al letto
Aprilo e fallo respirare.


A voi, mamme e papà,
Che vi sforzate di amarvi
E d'esser perfetti da adulare
Gridate al mondo il vostro male
E respirerete aria buona.


A te, piccolo operaio
Che a fine mese non porti nulla,
Se non i vestiti sporchi da lavare
E tanto rancore e tristezza a tavola, la sera.


A voi, bambini e bambine
Che non capite il mondo come cambia
Attraverso uno smartphone,
Io vi dico buttatelo
E fate la differenziata.


A te, giovane ragazza
Che per amore hai buttato via i tuoi anni più belli
E sul tuo cuore indossi ora i segni del male,
Ti chiedo, ne è forse valsa la pena?


E chiedo a loro, perché siete restati a guardare
I disegni dei vostri figli facendo finta di non capire...


A te, CEO di non so che cosa,
Che da piccolo sognavi di fare il pompiere,
Stai veramente cambiando il mondo come volevi
O hai chiuso gli occhi per non vedere.


A me, che scrivo sulla carta,
E rimando la vita a domani,
Perché oggi non ho tempo
E lascio scorrere le ore, il tempo
Che non tornerà.


A te, nonna che sei lontana
In anni che erano diversi da oggi
E che ti ostini a far la maglia
Per i nipoti che vedrai solo a Natale.


E al nonno, che nonostante il tempo porti via l'inverno
E accompagni all'estate
Avrà sempre sulla testa il suo cappello,
Usato e logorato dal rimorso di non aver sposato
L'amore della sua vita, ma aver dato retta a suo padre.


E al giovane di oggi,
Che sogna la libertà
Incravattato sulla sedia di un ufficio,
Dico vai a casa e prenotati un volo di solo andata.


E ad ognuno di quelli
Che non si sono sentiti presi in causa
Da queste mie parole,
Dico che mentite
A me e a voi stessi
E ricordate che fintantoché
Leggerete queste parole
Sarete in tempo a prendere in mano la vostra vita
E a liberarvi delle maschere più scure che indossate.


A te, a voi tutti, dedico queste parole,
Affinché siano lette come un inno alla vita
E leggetele con voce alta,
Da far paura ad ogni nemico,
Gridando al cielo che siete
Ciò che di più bello volevate essere
Sin da bambini.




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Racconto scritto il 27/11/2016 - 11:41
Da Luciana Mocanu
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