Waka (metafore poetiche)
Sto seduto da solo senza pensare
davanti alla natura appena oltre il cancello.
Si accorcia l’ombra sull’uomo col carretto.
Ti ho chiesto di insegnarmi l’haiku, ma
ho tormenti che passan sopra un ventaglio
di tetti e tornano in un biglietto.
Come un tanka su un ramo fiorito.
Dal pensiero nudo, pulito di un bambino
saprei forse soffiare via parole tronche…
Ora l’ombra gli siede vicino.
davanti alla natura appena oltre il cancello.
Si accorcia l’ombra sull’uomo col carretto.
Ti ho chiesto di insegnarmi l’haiku, ma
ho tormenti che passan sopra un ventaglio
di tetti e tornano in un biglietto.
Come un tanka su un ramo fiorito.
Dal pensiero nudo, pulito di un bambino
saprei forse soffiare via parole tronche…
Ora l’ombra gli siede vicino.
Mirko D. Mastro

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Commenti
L'arte come dono del pensiero, nel non pensare... e lasciarsi andare, metaforicamente parlando o meglio poetando! Sempre bravo!


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Mi piace la lentezza del pensiero, quella deriva che porta a galla i tormenti per poi lasciarli andare!
Un morbido poetare come il tuo pensiero splendido!
Un morbido poetare come il tuo pensiero splendido!


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Anna Maria e Antonio grazie per gli splendidi commenti. Leo...hai tutte le ragioni, e ti ringrazio. Vedi, il titolo sarebbe dovuto essere Metafore poetiche. L'aggiunta di Waka sta a sottolineare proprio l'impropria posizione mia nei confronti della poesia giapponese


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L'input scusami


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Non pensare, estraniarsi dalla realtà, lasciarsi sopraffare da un'emozione per dare linputad un pensiero per quanto semplice sia: questo è lo spirito dello haiku e tu con questi splendidi versi sei entrato dentro la sua anima.Mi è piaciuta veramente tanti Bravo Mirko.


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Il termine waka è qui improprio per definire questo scritto nella sua forma sillabica ma come ampia definizione di "poesia giapponese" è congeniale alla forma espressiva di questa tua opera.
Se, oltretutto, è la cronaca di un tuo tentativo riuscito nella pratica del non pensare, del non fare...beh i miei complimenti sinceri!
Mi piace l'osservazione dell'ombra che concretizza il tempo dell'osservare.
Se, oltretutto, è la cronaca di un tuo tentativo riuscito nella pratica del non pensare, del non fare...beh i miei complimenti sinceri!
Mi piace l'osservazione dell'ombra che concretizza il tempo dell'osservare.


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Poesia poetica come un ramo fiorito!
“Ho tormenti che passano sopra un ventaglio di tetti”...ma che splendido verso!

“Ho tormenti che passano sopra un ventaglio di tetti”...ma che splendido verso!




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Grazie Giacomo, ma per giustezza lo Waka è forse "la poesia giapponese"...in qualche modo l'antenato del tanka, da cui lo haiku con le sue regole più ferree. Questa mia non è altro che la sottolineatura delle proprie pertinenze e l'ammissione dei propri limiti.
Immensa stima alla saggezza di tuo nonno
Immensa stima alla saggezza di tuo nonno


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Bella...non lo conoscevo il Waka...aveva ragione mio nonno: non devi far molto nella vita, impara una cosa al giorno...ciao. 



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