L’aria sa di spezie e di notturna
voce nell’ululato del lupo alla luna,
ai boschi oscuri e orrendi, sadichi
del silenzio. Nell’alba s’accenderà la paturnia
dei gufi, mistici della notte, sporcati
dalle tenebre saranno dilavati dalla duna
incalzante del chiarore. Sopra di me ho tre archi
di coperte, dormo sereno sotto la tribuna
dei sogni e mi desterò a stento fra gli abbracci
sonori di una sveglia. Mezzo assonnato, nella cruna
del giorno mi infilerò come tutti, per lasciarmi
scorrere in questo filo che ci tiene vegeti e ci accomuna.
voce nell’ululato del lupo alla luna,
ai boschi oscuri e orrendi, sadichi
del silenzio. Nell’alba s’accenderà la paturnia
dei gufi, mistici della notte, sporcati
dalle tenebre saranno dilavati dalla duna
incalzante del chiarore. Sopra di me ho tre archi
di coperte, dormo sereno sotto la tribuna
dei sogni e mi desterò a stento fra gli abbracci
sonori di una sveglia. Mezzo assonnato, nella cruna
del giorno mi infilerò come tutti, per lasciarmi
scorrere in questo filo che ci tiene vegeti e ci accomuna.

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