Alcuni di voi con reminiscenze di geografia si ricorderanno di aver imparato a scuola che il clima della Spagna è soleggiato per la gran parte dell’anno e in alcune regioni, come l’Andalusia, è piuttosto siccitoso.
La regione infatti è ricca di città d’arte ma è povera dal lato produttivo dell’ agricoltura, a causa del clima secco e persistente, quasi desertico.
Ebbene la stessa situazione si sta pian piano concretizzando anche nella nostra Italia settentrionale. Stiamo assistendo, ormai da diversi anni, al fenomeno della rarefazione delle piogge, con le Alpi che fanno da baluardo insormontabile alle preziose nuvole provenienti dall’Atlantico, con il risultato che è sparita la nebbia dalla pianura padana, (senza tagliare il Turchino, come qualcuno ipotizzava diversi anni fa), le nevicate sono pressoché assenti e il cielo è sempre terso notte e giorno, estate e inverno, senza la minima parvenza di nuvole (nemmeno la nuvoletta di Fantozzi osa transitare sulla pianura assetata).
E il sole dardeggia imperterrito in ogni stagione, accompagnato da forti raffiche di vento distruttivo che fanno evaporare la poca umidità rimasta al suolo nella notte.
Dovremo abituarci a convivere con la siccità permanente, la nostra agricoltura sta soffrendo ed è ormai allo stremo: le colture stanno morendo, mentre le sementi non germogliano più, vuoi per il freddo desertico della notte, vuoi per mancanza di umidità.
Ci attendono tempi difficili, dovremo razionare l’acqua e troveremo sempre i soliti “furbetti” che la venderanno a peso d’oro.
Le notizie di piogge in arrivo per aprile sono tutte fake news (a lungo termine lo sa solo il Padre Eterno cosa succederà).
Una cosa è certa: il mostruoso l’anticiclone che ci opprime da anni continuerà la sua opera distruttrice ancora per tanti e tanti mesi a venire, e per noi tutti saranno guai seri (tra il generale disinteresse delle testate giornalistiche e dei salotti buoni della politica).
La regione infatti è ricca di città d’arte ma è povera dal lato produttivo dell’ agricoltura, a causa del clima secco e persistente, quasi desertico.
Ebbene la stessa situazione si sta pian piano concretizzando anche nella nostra Italia settentrionale. Stiamo assistendo, ormai da diversi anni, al fenomeno della rarefazione delle piogge, con le Alpi che fanno da baluardo insormontabile alle preziose nuvole provenienti dall’Atlantico, con il risultato che è sparita la nebbia dalla pianura padana, (senza tagliare il Turchino, come qualcuno ipotizzava diversi anni fa), le nevicate sono pressoché assenti e il cielo è sempre terso notte e giorno, estate e inverno, senza la minima parvenza di nuvole (nemmeno la nuvoletta di Fantozzi osa transitare sulla pianura assetata).
E il sole dardeggia imperterrito in ogni stagione, accompagnato da forti raffiche di vento distruttivo che fanno evaporare la poca umidità rimasta al suolo nella notte.
Dovremo abituarci a convivere con la siccità permanente, la nostra agricoltura sta soffrendo ed è ormai allo stremo: le colture stanno morendo, mentre le sementi non germogliano più, vuoi per il freddo desertico della notte, vuoi per mancanza di umidità.
Ci attendono tempi difficili, dovremo razionare l’acqua e troveremo sempre i soliti “furbetti” che la venderanno a peso d’oro.
Le notizie di piogge in arrivo per aprile sono tutte fake news (a lungo termine lo sa solo il Padre Eterno cosa succederà).
Una cosa è certa: il mostruoso l’anticiclone che ci opprime da anni continuerà la sua opera distruttrice ancora per tanti e tanti mesi a venire, e per noi tutti saranno guai seri (tra il generale disinteresse delle testate giornalistiche e dei salotti buoni della politica).

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