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UN EVENTO INSOLITO

I botti avevano svegliato il paese.
Era la Festa del Santo Patrono.
Più tardi la banda, prima della processione, sfilava per le vie cittadine, addobbate da incantevoli luminarie, e zeppe baracche esponevano di tutto, tra il curiosare di bimbi e anziani.
Tutti passeggiavano. Tutti indossavano vestiti nuovi. In tutti frizzava allegro. In una stretta di mano… i ricordi della fanciullezza, il ritorno al loco natio di persone emigrate, la contentezza di rincontrarsi, la soddisfazione di riparlarsi.
Bruno, un vecchietto sulla settantina, vestito come sempre, barba incolta, quasi ridotto ad un barbone, amareggiato, andò a posare il suo esausto vivere su una panchina del Parco Rimembranza.
Tanti passavano attorno. Tanto lo schivavano.
Eppure, erano amici della sua vispa fanciullezza.
I bambini, credendolo un mostro, lo distanziavano di qualche metro, scappavano, gridavano, quasi fossero mossi da paura.
Bruno, nel veder questo, soffriva terribilmente.
Pensava e ripensava quegli anni di giubilo.
Neanche la nostalgia, gli lasciava un sorriso sul grinzoso viso.
Il mattino scorreva.
Nel veder la processione passare, si avvicinò alla Statua lacrimando, sotto gli occhi impassibili della gente.
Ritornato sul marciapiede seguì il Santo fino alla Chiesa nel centro del paese.
Qualcosa di inusuale si verificò.
Tutti furono presi da incredulità.
Un miracolo, che nessuno avrebbe mai immaginato.
Il Santo si personificò.
Chiamò Bruno.
Lui sorpreso, si avvicinò, lo strinse.
Piangendo, gli chiese perdono, per tutte le volte che nella rabbia, lo aveva bestemmiato.
Il Santo, lo invitò ad entrare in Chiesa.
Questo, in un batter d’occhio, andò.
Non crebbe ai suoi occhi quanto gli si presentò.
Erano lì, ad aspettarlo, il padre, la madre, il vero affetto che aveva perduto, un gioire che ormai, da tanto, non conosceva.
Un grido di consolazione si levò.
Entrambi si congiunsero in un caloroso abbraccio.
Dopo un po’, uscirono dalla Chiesa, presentandosi agli occhi sgranati della gente.
Nessuno applaudì.
Invidia? Tanta!
Il Santo, allora, fece scendere un enorme petalo d’una viola, invitandoli ad adagiarsi.
Questi, gli si avvicinarono, lo baciarono, lo ringraziarono e si accomodarono su tal singolare mezzo.
Alzatosi, volò per chilometri, tra stormi d’uccelli in un cielo sereno, ormai non più oscurato da minacciose nuvole.
Scoccate, alcune ore, lentamente il petalo cominciò ad abbassarsi, posandosi su un’isola inesplorata.
Era l’isola del suo futuro.
Era l’isola del suo vivere rinato.
Migliaia di persone lo accolsero, lo circondarono, stringendolo in un forte abbraccio.
Solo… gridi festosi.
Solo… urrà riempivano l’immenso spazio.
Erano i suoi avi… ad aver ritrovato. Il sincero!
Erano i suoi avi… a ridargli la vita. La vera!
Erano i suoi avi… a donargli un perenne assieme. Il certo!
Bruno, ritrovò il diverso, il gusto della dolcezza, la quiete che l’aveva abbandonato, la madre, il padre… la sua reale famiglia.
Un fatto insolito, un miracolo, un Santo.
E tutto cambiò.
E all’indifferenza della fredda gente del malefico paese… nemmeno un pensiero o… un tiè di rivalsa.
Era lui… il superiore!



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Opera scritta il 25/11/2016 - 06:59
Da Rocco Michele LETTINI
Letta n.1718 volte.
Voto:
su 11 votanti


Commenti


Sei bravissimo anche nei racconti, e questo riconoscimento mensile ne è la prova!! 5*, buona giornata!!

Chiara B. 09/12/2016 - 10:21

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Meritatissimo il premio del mese, complimenti a te e e alla tua penna!

Paolo Mazzon 08/12/2016 - 21:19

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Complimenti carissimo Rocco, per questo bellissumo racconto e per il meritatissimo riconoscimento...
Buona festa dell'Immacolata.

Gaetano Lo Iacono 08/12/2016 - 10:12

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Complimenti amico mio per il meritatissimo riconoscimento.Dolce notte

Anna Rossi 08/12/2016 - 00:45

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Complimenti per il riconoscimento.

Giulia Bellucci 07/12/2016 - 19:39

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Complimenti Rocco.Bella storia, piena FI positività

Teresa Peluso 28/11/2016 - 21:54

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Rocco, in tutto ciò che scrivi c'è sempre un messaggio altamente positivo! Anche questo racconto tocca il core dei sensibili... Grazie!

Renato Granato 26/11/2016 - 18:24

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Un racconto che sgorga dal tuo puro cuore, molto bello per il messaggio di luce e di speranza che ha coinvolto il personaggio di questo mirabile racconto...a volte tutto si può!
Complimenti Rocco 5* e una buona serata!

margherita pisano 25/11/2016 - 22:21

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Anche nei racconti sei il massimo e non poteva essere diversamente. Ciao Rocco Michele

Romualdo Guida 25/11/2016 - 16:37

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Un racconto che tocca le corde più profonde del cuore, dove l'abbandono e l'indifferenza della gente e tante volte la cattiveria gratuita, lasciano il posto ad un'isola celestiale dove il vecchio ritrova gli affetti più autentici e lo scorrere vero della sua vita riprende serenamente. Lodi e complimenti sentiti carissimo Rocco.

Paolo Ciraolo 25/11/2016 - 16:34

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Un ammaliante racconto.Bravo Rocco.

antonio girardi 25/11/2016 - 14:21

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nella prosa sembri più libero di esprimerti meno chiuso nel corridoio dei versi.
Racconto piacevole, e nonostante la chiusa, delicato
Grazie

lucia persico 25/11/2016 - 13:23

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il tuo racconto è molto bello ed esaustivo 5*

GIANCARLO ROSATI - LUPO 25/11/2016 - 12:59

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Bello, quando inizi a leggerlo non stacchi gli occhi se non lo hai finito.

Giulia Bellucci 25/11/2016 - 11:00

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non ti curar di loro ma guarda e passa
splendido racconto, Rocco

laisa azzurra 25/11/2016 - 10:58

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sei grande anche nei racconti rocco ,complimenti

andrea sergi 25/11/2016 - 10:03

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