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ULIVI E LIMONI

Qualcuno l’ha visto vagare
tra ulivi e limoni
ha pure provato a fermarlo
ma lui…
non vuol sentir ragioni
Lui segue una strada di terra
riarsa dal sole
ubriaco di luce e di vino
e senza più parole


Chi viaggia da solo per scelta
o per dovere
trasporta un peso sul cuore
e non lo può lasciare


Respira profondo la brezza
che viene dal mare
ne ha visti di ladri e briganti
e non si vuol fidare
Insegue affannato il destino
di cui non è padrone
non è mai nato il bambino
che porterà il suo nome


Chi viaggia da solo per scelta
o per dovere
trasporta un peso sul cuore
e non lo vuol lasciare


E che lei se n’è andata stavolta
lui non ci ha mai creduto
e poi davvero che importa
se il destino l’ha fottuto
Cammina e barcolla insicuro
tra ulivi e limoni
ma quando avrà il mare di fronte
non ci saranno esitazioni


Chi viaggia da solo per scelta
o per dovere
trasporta un peso sul cuore
e non lo può lasciare



Non ho trovato la categoria “canzone” ma – almeno nella mia testa – questa lo è




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Poesia scritta il 28/03/2018 - 17:48
Da Roberto L
Letta n.1050 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Scusate, ho cambiato telefono e questo mi mette l'accento sulla e dove pare a lui...

Roberto L 29/03/2018 - 13:59

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Grazie laisa! Un accostamento impegnativo! Ti ringrazio, è un onore. Grazie mille Paolo! Mi piace tantissimo la tua interpretazione, Grazia, grazie! Cara Mirella, mi è venuta proprio dopo aver ascoltato quella canzone è l'immagino così, su quelle note. Bravissima, grazie. Che dire Mimmi. Senti i miei pezzi e questo mi mette i brividi. Onorato per le belle parole. Grazie Giancarlo, davvero troppo gentile. Un caro saluto a tutti e un augurio di una serena Pasqua

Roberto L 29/03/2018 - 13:58

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stupenda e triste

GIANCARLO POETA DELL'AMORE 29/03/2018 - 13:10

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Si sente tutta la disperazione di quest’uomo nel
suo percorrere una strada senza ritorno...Una scelta dalla quale non si torna indietro; il mare...in cui annegare un peso troppo grande...
Eccellente come sempre!

Mimmi Due 29/03/2018 - 13:05

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ROBERTO L.....Si una canzone che mi ha fatto pensare alla song di Dalla "4 marzo 1943" l'importanza di chiamarsi Gesù bambino come lui vagabondo che viaggia solo e che mai altro avrà il suo nome!Particolare....ciao

mirella narducci 29/03/2018 - 11:07

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Davvero molto bella, l'ho trovata spirituale, mi è venuto da accostarla a Gesù che viaggiava con un grosso fardello sulle spalle, e che, per i nostri peccati ha pagato lui solo. Complimenti!

Grazia Denaro 29/03/2018 - 09:02

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Molto piaciuta,complimenti Roberto *****

Paolo Perrone 29/03/2018 - 08:19

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si
canzone
ma una canzone tristissima
con un epilogo non scritto, ma facilmente immaginabile
mi hai fatto pensare a De Andrè, che nn ho mai amato, ma che indiscutibilmente, ha segnato la storia della musica
splendida
grazie per i tuoi commenti

laisa azzurra 28/03/2018 - 21:03

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