Quando
gli infuocati raggi invitano
al riposo pomeridiano
gli infuocati raggi invitano
al riposo pomeridiano
s'inebrino di canto le cicale
e il loro cantare a dispiegate gole
par segare i raggi fulgidi del sole.
Nutrite solo d'aria e di rugiada
Baccanti astemie, riempiono di strida
l'estate, il bosco, l'albero e la strada.
E quando il loro frinire tace o si dirada
l'aria appare come vuota, nuda
è la campagna e il sole sembra
che a vuoto intorno cada.
A voi bionde cicale
amanti dell'afa e del sole
che l'estate cantate
a dispiegate gole
sia lode per il vostro inno giocondo
che par dica
che la gioia non è morta nel mondo.

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Commenti
Un inno gioioso estivo in rima assolutamente gradevole. C'è bisogno di positività. Piaciutissima.


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Molto bella la natura ci sorprende sempre con le voci e i suoi colori , me li hai fatti sentire,brava.





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Io vivo in campagna, il canto delle cicale e' la voce dell'estate...quanto mi piace...l'estate, il caldo, e...questa tua bella dedica alle cicale!!


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Adoro la figura della cicala che col suo canto allieta il tempo d'estate. Bella composizione complimenti!


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Belle immagini della calda estate... mi è sembrato di sentirle, le tue cicale !
Brava mitica Lor !


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La melodia dell'estate in un concerto tutto da plaudire...
































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Da una romantica ed attenta osservatrice della natura non poteva non venir fuori un inno alla cicala che, contrariamente al cicaleccio delle folle inutili, svolge una funzione utile e piacevole. Buona serata poetessa!









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